Anche nella comunicazione chi osa vince

Non si può non comunicare. E' la prima regola del vivere sociale cui ne segue subito una seconda, a corollario: la comunicazione va gestita. E allora, siate audaci e imparate anche a imitare i vostri concorrenti

Anche nella comunicazione chi osa vince

«Rendere comune, far conoscere, far sapere, divulgare. Ma anche entrare in comunicazione con altri, istituendo un rapporto di comprensione e partecipazione». Questo è quello che racconta il vocabolario alla voce “comunicare”. Ogni giorno comunichiamo e raccogliamo i frutti della comunicazione di altri, da quando ci svegliamo la mattina e la radio recita il telegiornale, a quando accendiamo i nostri device e riceviamo mail, messaggi, chat, e così via nello svolgersi del giorno, tra i giornali letti in pausa caffè, i racconti dei colleghi e le comunicazioni pubblicitarie sui cartelloni per le strade e nei punti vendita dove acquistiamo. D’altronde, lo dice una vecchia regola ormai nota: non si può non comunicare. E allora val bene la regola numero due: è indispensabile gestire questa comunicazione. Gli esempi di comunicazione ci bombardano da mattina a sera, non c’è che l’imbarazzo della scelta per prendere spunto e modellare il nostro messaggio alle nostre necessità, ai nostri obiettivi. Ma poichè noi e i nostri clienti siamo inondati da comunicazioni di ogni tipo dobbiamo riuscire a “stupire”, a far emergere la nostra comunicazione sulle altre. Dobbiamo osare di più per essere più visibili.

La farmacia sa che il consumatore la frequenta non soltanto con richieste espressamente legate a farmaci, ma anche con l’intento di conservare il proprio stato di salute, preservarlo e farlo durare il più a lungo possibile. La motivazione d’acquisto è quindi quella del benessere. Ma i farmacisti non sono gli unici a “vendere” benessere. I competitor sono numerosi e usano svariati supporti per comunicarlo: cartellonistica in giro per le città, pubblicità sui mezzi pubblici, sovente passaggi televisivi, gingle radiofonici, insomma, non si risparmiano, la guerra è aperta.

Qualcuno abbastanza famoso diceva che «l’immaginazione fa perdere le battaglie» (Honoré de Balzac, Massime e pensieri di Napoleone). Si presta a parecchie interpretazioni, ma se pensiamo che a sostenerlo era un lucido e risoluto calcolatore, arriviamo facilmente a trasporlo in una massima per noi: strategia e organizzazione sono la basi per vincere anche la nostra battaglia, vale a dire far leggere i nostri messaggi ai consumatori e, soprattutto, far sì che li comprendano tanto da farli propri. Così avremo innescato un processo di fidelizzazione al nostro punto vendita. L’abbiamo detto: in questa nuova cultura sociale che mette la ricerca dell’equilibrio psico-fisico al centro del sistema, è indispensabile che aziende e consumatori si sintonizzino sulla stessa lunghezza d’onda, condividendo modelli e valori di comunicazione inerenti l’area della Salute.

La comunicazione può essere, per le aziende come per i punti vendita o gli operatori di settore, una funzione di marketing da sfruttare non solo per la connotazione commerciale, ma anche per la potenzialità di divulgatore di contenuti scientifici e di stile di vita corretto, di prevenzione. Chi lavora nel settore deve saper trasmettere, oltre alla professionalità e alla competenza tecnica del prodotto o del servizio, anche il valore culturale di ciò che propone.

Quindi, amici farmacisti, è ora di armarsi attraverso alcune azioni strategiche e tattiche: studiate i concorrenti (tutti non solo le altre farmacie o la Gdo) e i colleghi; raccogliete il meglio della loro comunicazione, elaboratelo e fatelo vostro; proponete sul vostro punto vendita un messaggio chiaro, mirato e innovativo. E ora una piccola esercitazione: se doveste sapere che nell’arco del prossimo mese aprirà di fronte alla vostra farmacia un Apple Store, cosa comunichereste al potenziale flusso di giovane clientela che graviterà vicino a voi? E come comunichereste il vostro messaggio per far sì che questo flusso consistente decida che “valete il viaggio”?

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