Bambini e integratori: no al fai da te, nasce l’alleanza pediatri e farmacisti ospedalieri

Bambini e integratori: no al fai da te, nasce l’alleanza pediatri e farmacisti ospedalieri

L’utilizzo di integratori è sempre più diffuso nella popolazione pediatrica sia per risolvere problemi di salute correlati alla stagionalità, sia per aiutare le difese immunitarie, mentre negli adolescenti è di moda la ricerca della performance sportiva. Rimane un certo rischio connesso all’uso “fai da te”, perché spesso i prodotti vengono usati senza interpellare il pediatra. Per sensibilizzare i consumatori sull’uso corretto degli integratori in età pediatrica, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), in occasione del congresso annuale a Firenze, ha annunciato un accordo di partnership con la Società italiana di pediatria.

“Naturale” non è sinonimo di sicuro

L’obiettivo della convenzione Sifo-Sip è quello di promuovere un’attiva collaborazione tra pediatri e farmacisti. «La partnership si propone di realizzare congiuntamente studi e relative pubblicazioni, attraverso l’attivazione di gruppi di studio nel campo della terapia pediatrica sulla posologia corretta in età pediatrica, l’uso off-label, la farmacovigilanza» ha spiegato Anna Marra, responsabile dell’area Farmacovigilanza di Sifo. «Si lavorerà prima sulla condivisione di documenti di indirizzo, pubblicazioni e iniziative di sensibilizzazione e diffusione. In un secondo momento vorremmo promuovere la collaborazione anche in ambito territoriale tra farmacisti territoriali e pediatri di famiglia».

Il rischio evidenziato da Sifo è correlato al tema dell’idea, ancora diffusa, che si tratti di “prodotti naturali”, quindi sicuri. Invece, proprio per il suo profilo di attività fisiologica, i prodotti naturali possono talvolta determinare effetti inattesi e indesiderati. Inoltre, ricorda Sifo, «gli integratori sono concepiti per contribuire al benessere ma non per curare. Le condizioni patologiche vanno trattate con i farmaci e in nessun caso un integratore può farne le veci». Il tema è particolarmente caldo e coinvolge tutta la comunità scientifica, a partire dal ministero della Salute, che proprio pochi giorni fa ha pubblicato un decalogo per il corretto uso degli integratori alimentari.

Con lo stesso scopo l’anno scorso è stato creato il portale VigiErbe, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, dove chiunque, pazienti compresi, può segnalare effetti indesiderati e inattesi conseguenti all’utilizzo di integratori alimentari. I farmacisti di Sifo continueranno a lavorare, nei prossimi mesi, per incrementare l’utilizzo dei database e arrivare così ad ampliare le conoscenze sulla sicurezza d’impiego di questi prodotti. Sifo lavorerà anche, insieme a Sip, per promuovere campagne di sensibilizzazione sul tema delle reazioni avverse.

I rischi più importanti e quindi l’attenzione maggiore è sugli adolescenti. Dai dati pubblicati sulla rivista Pediatrics emerge l’uso diffuso di creatina e stimolatori del testosterone. Inoltre i giovani accedono alle informazioni su questi prodotti non tanto negli studi medici, quanto direttamente nei negozi o nelle palestre, abitudine che li espone maggiormente all’uso “fai da te” degli integratori contribuendo ad aumentare i rischi per la salute.  In particolare, l’abuso di creatina può generare danno epatico e della funzione renale, disidratazione e crampi muscolari. Gli stimolatori del testosterone causano policitemia, aumentata viscosità sanguigna, effetti epatotossici, disfunzione e neoplasia epatica ed esacerbazione o sviluppo di apnee notturne.

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