Beauty Report: consumatore oculato ma ai cosmetici non rinuncia

Beauty Report: consumatore oculato ma ai cosmetici non rinuncia

Il valore dell’industria cosmetica ha un fatturato globale di quasi 11 miliardi di euro (+3,9% rispetto al 2016) e conferma una tenuta strutturale migliore di altri settori del sistema Made in Italy, secondo i dati presentati nella recente Assemblea pubblica di Cosmetica Italia. La tenuta è «anche a livello patrimoniale, come dimostrato dall’analisi dei bilanci del settore condotto in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo» ha spiegato il neo presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti (a destra nella foto insieme al presidente uscente Fabio Rossello a sinistra). Oltre alla costante crescita del fatturato globale del settore, emerge la significativa performance delle esportazioni, in aumento del 7,1% per un valore di 4.617 milioni di euro, mentre il consumo interno di cosmetici supera i 10 miliardi di euro, con un incremento dell’1,7%.


I consumi interni

L’Assemblea pubblica è stata occasione per presentare il Beauty Report 2018 che descrive una ripresa dopo il triennio 2012-2014 e stima la crescita dei consumi interni dell’1,9% anche per il 2018. Nel 2017 e nel 2018 restano in lieve sofferenza le vendite di super e ipermercati (con decrementi pari al -1,0% per ciascuno dei due anni) mentre crescono tutti gli altri canali e in particolar modo l’e-commerce. (vedi tabella sotto).



Il consumatore

Anche se il consumatore è oggi più attento alla spesa in cosmetici dopo il periodo di crisi, è anche più consapevole dei propri acquisti, disposto a consumare meno prodotti ma di qualità più elevata, puntando su quelli che ritiene essenziali pur se più costosi. La propensione a spendere un po’ di più, che aveva cominciato a manifestarsi già nel 2014 rispetto al 2013, ha accelerato la

dinamica nel 2015 e ancora di più due anni dopo, nel 2017, e così avviene anche per le previsioni.

Le opportunità di acquisto su più canali si sono moltiplicate, motivate da:

  • ricerca del migliore rapporto prezzo/qualità (dal 30,5% del 2013 al 50,1% del 2017);
  • apertura più che significativa nei confronti dei cosmetici di marca commerciale in vendita nei canali della Grande Distribuzione Organizzata (dal 35,8% del 2016 al 44,3% del 2018);
  • possibilità di acquistare prodotti cosmetici via Internet (dal 21,1% del 2016 a ben il 37,2% del 2018);
  • possibilità di utilizzare le vendite dirette a domicilio o per corrispondenza (dal 20,5% del 2016 al 30,4% del 2018).

Molto interessante il rapporto del consumatore con l’informazione: il 50% dei consumatori si sente abbastanza informato ed esperto sui prodotti. Il punto vendita resta il riferimento per completare l’informazione ma anche per consigli e prova prodotto.

Ma attenzione! Dopo la prova, l’acquisto avviene su Internet se il prezzo è migliore. In questo caso le opinioni salgono dal 34,0% al 41,5% in soli due anni!

Si ricorre ai social per ascoltare le opinioni sui prodotti cosmetici da parte di coloro che li hanno effettivamente usati e per intervenire direttamente, esponendo le proprie opinioni (anche in tal caso si manifesta una crescita evidente delle opinioni, dal 27,8% del 2016 al 34,2% del 2018).


Investimenti futuri dell’industria cosmetica

La crescita non può che essere sostenuta da progetti di investimento per lo sviluppo delle imprese del settore. «Il focus di quest’anno ha indagato i rapporti delle aziende col sistema bancario e col sistema finanziario, evidenziando una domanda di credito centrata prevalentemente sugli investimenti, con un’apertura significativa nei confronti dell’extrabancario» ha evidenziato Nadio Delai, presidente di Ermeneia «A quest’ultimo viene rivolta una domanda di finanza “reale” che sia cioè in grado di accompagnare lo sviluppo delle imprese su più piani: dal rafforzamento del capitale all’ingresso di nuovi soci, dalla managerializzazione alla revisione della governance, dalle alleanze di impresa alla presenza sui mercati internazionali, dalla digitalizzazione dell’azienda al passaggio generazionale».

Fonte: Beauty Report 2018

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