Dovrebbe tornare a riunirsi attorno a metà mese, forse il 14 luglio, il tavolo della filiera sulla questione carenze. E’ l’effetto della nota, diffusa un paio di settimane fa dal ministero della Salute, che richiamava la filiera al rispetto delle norme “infilate” nel decreto anticontraffazioni (il d.lgs 17/2014) proprio per contrastare irreperibilità e mancanti. Negli ultimi mesi, avvertiva in sintesi il dicastero, sono continuate le segnalazioni «relative alla temporanea indisponibilità sul mercato nazionale di medicinali indispensabili per la cura e per la continuità terapeutica». Di qui l’invito ad applicare le disposizioni del decreto – in particolare le limitazioni al parallel trade e l’obbligo a carico delle farmacie di segnalare indisponibilità e grosssisti coinvolti – accompagnato dall’avvertimento di prossimi accertamenti dei Nas per verificare il rispetto delle norme.
All’intervento del Ministero aveva velocemente replicato Federfarma Servizi, con la proposta di riconvocare il tavolo tecnico riunito un anno fa all’Aifa per un incontro soltanto. «La filiera» commentava il presidente, Antonello Mirone «deve tornare ad affrontare il problema sul piano operativo e dare così una risposta concreta al dettato di legge». L’incontro di metà mese è l’effetto di tale proposta, anche se al momento la presenza delle istituzioni – a partire dal Ministero – ancora non è stata confermata (certa invece la presenza delle principali sigle di settore, da Farmindustria a Federfarma, da Adf a Federfarma Servizi e Assofarm).
Numero e composizione del tavolo determineranno certamente l’intensità del confrnoto ma è sicuro fin d’ora che sul tappeto i distributori metteranno tutte le loro perplessità sulle norme anti-carenze che li riguardano. Lo lascia intuire il comunicato con cui Adf aveva commentato l’intervento del Ministero: «Il ministro Lorenzin» commentava il presidente dell’Associazione, Mario Giombini « sta opportunamente cercando di mettere ordine a livello di sistema. Da parte nostra, ci rendiamo assolutamente disponibili alla massima collaborazione per individuare tutti gli opportuni protocolli con i quali disciplinare una tematica tanto rilevante». Tuttavia, proseguiva la nota, è opportuno ricordare che i farmaci soggetti a carenza sono contingentati dai produttori attraverso «una vera e propria assegnazione» degli ordinativi, «basata su dati e parametri non noti, con l’effetto che gli ordini vengono tagliati del 50% e anche più». Per questo, concludeva Giombini, il percorso disegnato dai provvedimenti anti-carenze «andrebbe integrato con i dati in e out dei quantitativi di farmaci che vengono “assegnati” dai produttori ai distributori e successivamente dispensati dalle farmacie ai malati».
I grossisti in sostanza, vorrebbero tornare a spostare i riflettori dal problema carenze a quello dei contingentamenti, a loro giudizio tra le cause principali delle irreperibilità. Servirebbe anche a togliersi da quel banco degli imputati sul quale, coscientemente o no, li aveva spinti il d.lgs 17/2014, con quella norma sulle segnalazioni dalle farmacie che tra le righe suggeriva l’esistenza di un solo colpevole. Adf aveva cercato in ogni modo di correggere quel provvedimento, era riuscita soltanto a smorzarne gli effetti con un accenno alle forniture dai produttori quale condizione preventiva per accertamenti ed eventuali sanzioni. Ma non è detto che il Ministero – ammesso che partecipi al tavolo – vorrà riaprire la questione.
Carenze, riapre tavolo dopo richiamo Ministero
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