Costa a Named una sanzione di 250mila euro, inflitta la settimana scorsa dall’Antitrust, la comunicazione diffusa dal 2007 al luglio scorso su Tv, radio, stampa e web per sostenere il proprio integratore Immun’Age. Nella pubblicità, è la tesi del Garante, si attribuirebbero al prodotto proprietà salutistiche che «non risultano confermate» o meglio mancano «di qualsiasi validazione scientifica». Secondo l’azienda, in particolare, l’integratore aiuterebbe a contrastare i fattori dell’invecchiamento, contribuirebbe alla difesa dagli attacchi virali, favorirebbe la concentrazione, combatterebbe lo stress e la stanchezza. E non solo, continua il Garante: secondo il sito Internet dell’azienda, «Immun’Age è l’unico prodotto prescritto da medici in tutto il mondo come coadiuvante per il trattamento di patologie importanti quali Parkinson l’Alzheimer, l’Aids, il tumore, il diabete».
Secondo la relazione che conclude l’istruttoria dell’Antitrust,poi, nel 2011 l’Efsa (l’agenzia europea cui spetta il vaglio dei “claim” pubblicitari riguardanti alimenti e prodotti salutistici) si sarebbe espressa negativamente sulle presunte proprietà antiossidanti dell’integratore. Di qui l’entità della sanzione dell’Authority, commisurata al fatturato 2012 dell’azienda pari a 33,5 milioni di euro.
Dall’Antitrust sanzione per la pubblicità di Immun’Age
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