Distribuzione, la siciliana Cosifar confluisce in Unico

Distribuzione, la siciliana Cosifar confluisce in Unico

Non cessa, nella distribuzione intermedia, il processo di concentrazione che vede i grandi gruppi del comparto fare shopping tra le cooperative dei farmacisti. Dopo Unioneffe (acquisita ad aprile da Comifar), Cofapi e Farpas (passate entrambe a Cef quest’estate mediante fusione per incorporamento), tocca ora alla siciliana Cosifar, che per fine mese dovrebbe confluire in Unico (il secondo operatore nazionale per fatturato dopo Comifar). L’intesa – tecnicamente una concentrazione – è già stata deliberata dai due consigli e la ratifica è prevista per fine mese: il gruppo lombardo rileverà magazzino e personale mentre la cooperativa, 125 farmacie associate tra le province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Palermo, continuerà a fornire servizi.


«La scelta di confluire in Unico» spiega il presidente di Cosifar, Maurizio Pace «si pone in continuità con la nostra storia e il nostro percorso, che nacque 20 anni fa per contrastare lo strapotere delle multinazionali della distribuzione e migliorare la scontistica alle farmacie. Entriamo in una società di farmacisti perché riteniamo che oggi, in questa particolare congiuntura, l’aggregazione sia l’unica strada per mettere contenere i costi e accrescere la marginalità delle farmacie». Motivo di orgoglio, in questa operazione, il fatto di aver saputo vedere per tempo la necessità di questo passaggio. «Cosifar» avverte Pace «è solida tanto che ha affidamenti bancari per 15 milioni, che non sarebbero stati concessi se la cooperativa non avesse avuto le carte in regola. Siamo stati bravi e attenti a leggere gli eventi».


«Con questa operazione» è invece il commento di Cesare Marré, presidente di Unico «mettiamo piede in Sicilia e acquisiamo definitivamente una dimensione nazionale. La concentrazione con Cosifar, infatti, segue di un paio di mesi l’apertura di un magazzino in Puglia dal quale serviamo circa 300 farmacie». Anche per Marré, infine, il processo di concentrazione in atto nel comparto è tutt’altro che alle battute finali: «Questo è un mercato vecchio dov’è in atto una profonda evoluzione» dice «calano vistosamente i margini e per molte aziende è più difficile accedere al credito bancario. Il processo è inevitabile».

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