E-commerce, è la “convenience” che spinge all’offline

E-commerce, è la “convenience” che spinge all’offline

E’ la comodità più che il prezzo a orientare le scelte del consumatore tra acquisto “off” e “online”. E’ una delle evidenze che arrivano dalla ricerca condotta nei mesi scorsi da Human Highway per Netcomm, allo scopo di fotografare le ultime tendenze dell’e-commerce in Italia. Nel primo trimestre di quest’anno, ricorda innanzitutto lo studio, il mercato del “net retail” è cresciuto del 16,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. In sostanza, sono quasi 17 milioni gli italiani che tra gennaio e marzo hanno comprato sul web.


Una delle pagine più interessanti della ricerca, tuttavia, riguarda i cosiddetti “inibitori” dell’acquisto online, ossia i fattori che convincono il consumatore che a recarsi nel punto vendita “fisico” anziché passare per internet. I dati rivestono particolare interesse perché il campione scelto per l’analisi è formato da persone già abituate a comprare via web o a selezionare sulla Rete il prodotto da acquistare; quindi, le loro risposte non sono sporcate dal disagio o dalla diffidenza che spesso prova chi fa i suoi primi passi nell’e-commerce. Il risultato? Il consumatore che solitamente matura su internet le proprie scelte di acquisto – visitando i E-commerce20150826siti di e-shopping o i portali dei produttori – finisce poi per acquistare in un punto vendita tradizionale anziché sul web quando la “convenience” fa preferire l’offline all’online. Dove per convenience si intende un mix di fattori che vanno dalla comodità alla praticità e al prezzo.


Attenzione però: al contrario di quanto sostengono i luoghi comuni che pesano sul commercio elettronico, non è il prezzo il fattore prevalente. Tale parametro, infatti, figura soltanto al secondo posto nella classifica stilata da Human Highway, perché a indicarlo è circa un intervistato su quattro (vedi tabella accanto: acquisto di prodotti fisici). Dalla ricerca, invece, emerge con evidenza che “l’inibitore” principale è la comodità, citata da quasi il 40% del campione (quasi un intervistato su due). In altri termini, se comprare nel negozio tradizionale è più agevole che farlo via internet, anche il più incallito degli e-shopper preferisce la vecchia maniera.

Interessante anche il resto della classifica: soltanto il 5,7% del campione, per esempio, cita tra gli inibitori la diffidenza verso il pagamento on line (ma non va dimenticato che stiamo parlando di consumatori abituati all’e-commerce); un altro 5% giustifica il passaggio all’offline con la sfiducia per il servizio di consegna, mentre soltanto il 3,2% chiama in causa l’inaffidabilità del sito che vende. Ce n’è abbastanza da far riflettere tanto il farmacista che vuole lanciarsi nell’e-commerce quanto quello che, invece, vuole difendersi dalla potenziale concorrenza del web.

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