Essere Benessere verso il concordato liquidatorio

Essere Benessere verso il concordato liquidatorio

Dovranno essere presentati in tribunale entro il 2 maggio la proposta di concordato e il piano di ristrutturazione di Essere Benessere spa, la catena di farmacie, parafarmacie, corner e city store del gruppo Fd. E’ quanto hanno deciso la settimana scorsa i giudici di Milano su proposta della stessa società, in seguito all’istanza di fallimento presentata nei mesi scorsi da un fornitore dell’insegna. «Alla luce dell’ evoluzione registrata nelle ultime settimane» commenta in un comunicato Essere Benessere «la società sta valutando, sotto il controllo degli organi della procedura, offerte per l’acquisto di propri assets , ai fini del miglior realizzo da destinare ai creditori sociali e ai fini della miglior tutela possibile dell’azienda e dei posti di lavoro.


Tutto era cominciato a dicembre, quando due fornitori che vantano crediti nei confronti della società avevano presentato istanza di fallimento. La prima richiesta era rientrata velocemente ma la seconda, depositata presso il Tribunale di Milano da un grossista del comparto farmaceutico, era sfocia in un’udienza risalente al 30 dicembre scorso. Esattamente il giorno prima, il consiglio di amministrazione di Essere Benessereaveva deliberato un piano di ristrutturazione che prevedeva, come scrive in una nota la spa stessa, «il temporaneo affitto dell’azienda a una newco detenuta al 98% dalla società, al fine di consentire l’avvio di una procedura di concordato preventivo in continuità ex articolo 161». La nuova compagnia, battezzata Eb srl, ha rilevato dall’inizio dell’anno la gestione dell’attività aziendale di Essere Benessere, per mantenerla fino alla chiusura del concordato. «Essere Benessere spa» continua la nota «assume pertanto temporaneamente il ruolo di holding di Eb srl, che gestisce in affitto l’attività».


L’obiettivo dell’operazione newco era quello di approdare a un concordato in continuità ma, secondo quanto riportano fonti sindacali della Uiltucs, in un incontro con i lavoratori risalente al 27 febbraio il consiglio di amministrazione della società avrebbe spiegato di avere modificato la richiesta al Tribunale, da concordato in continuità a concordato liquidatorio. L’azienda, inoltre, avrebbe riferito dell’esistenza di «espressioni di interesse» da parte di soggetti del mondo industriale e del retail, che starebbero valutando l’acquisizione di parti della società. Al momento, tuttavia, non risulterebbero comunicazioni ufficiali al commissario nominato dal tribunale e intanto ai sindacati è stato riferito che il cda sta valutando l’eventuale cessazione delle attività di Essere Benessere holding. Uitucs, dal canto suo, ha stigmatizzato con forza i ritardi con cui la società paga i salari ai lavoratori e la resistenza che oppone alle dimissioni per giusta causa chieste dai dipendenti che se ne vogliono andare.


Essere Benessere impiega oggi 180 persone, più altre 329 nelle società collegate. Il fatturato sui 12 mesi al 30 novembre 2014 ammonta a 24,7 milioni di euro mentre l’esposizione debitoria ammonta a 25 milioni di debito bancario riscadenziato a 5 anni, 6,4 milioni di debito verso fornitori riscadenziato e 8,9 milioni di debito verso fornitori scaduto. Sussiste anche un rischio di possibile responsabilità solidale, per 21,2 milioni, legato a debiti accollati dalle società Eb Holding e Fd Consultants, entrambe azioniste della società. All’attivo ci sono invece 24 milioni di crediti commerciali, 10 dei quali verso soggetti collegati, e 18 di associazioni in partecipazione in farmacie del network.

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