Etichette parlanti

Etichette parlanti

Un chip inserito in un’etichetta o in un bottone rivela un mondo di informazioni e mette in collegamento chi vende e chi acquista. È un sistema messo a punto da AGS, azienda di Rosà, in provincia di Vicenza, che opera nel campo dell’elettronica e dell’elettrotecnica. Si tratta di una tecnologia in grado di inserire informazioni in ogni genere di oggetto. Tramite un’app, smartphone e tablet possono poi comunicare con le etichette elettroniche inserite nel prodotto.

Ciò è stato possibile grazie all’integrazione di tecnologie diverse in ambito di produzione di chip e Nfc (Near Field Comunication),  e allo sviluppo di sistemi e app.

Un sistema che può servire, per esempio, a garantire l’autenticità del prodotto stesso o spiegare le sue caratteristiche tecniche. In un alimento un chip – posizionato in modo da non contaminare in alcun modo il cibo – contiene informazioni relative alla qualità di produzione e all’originalità del prodotto. In un capo di abbigliamento il chip nell’etichetta può dare indicazioni sulla sua manutenzione, ma anche consigli sul suo abbinamento. Questa tecnologia mette in connessione le parti: il produttore può tracciare il proprio prodotto originale, sapere dove viene venduto e ricevere dati sui clienti finali. Attraverso il chip si può aprire un canale di dialogo con i propri clienti. Partendo dalla gestione del tracciamento dei prodotti spediti nel mondo, l’azienda AGS è arrivata a sviluppare sistemi dedicati all’inserimento di informazioni in ogni genere di oggetto. È l’internet delle cose, un settore in rapida crescita nel mondo. Le applicazioni del sistema sono vaste e destinate a espandersi: secondo le stime dell’agenzia americana Gartner, tra meno di cinque anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale.

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