Federfarma.co riparte da logistica e private label

Federfarma.co riparte da logistica e private label

Intermediazione logistica e prodotti a marchio. Torna “all’antico” Federfarma.co: dopo due anni difficili e in rosso a causa del default di alcune associate, la società di servizi delle cooperative riparte con un piano industriale che “riscopre” il suo core business. Se n’è parlato giovedì scorso nella prima giornata della convention Federfarma Servizi-Federfarma.co, organizzata a Garda, in provincia di Verona: «Il nostro asset più consistente» spiega a Pharmaretail Massimo Massa, direttore generale di Federfarma.co «è rappresentato senz’altro dai nostri prodotti a marchio, che stanno ottenendo un buon risultato e continuano a crescere professionalmente». I programmi, in particolare, sono quelli di offrire ai titolari un assortimento sempre più completo (oltre 200 i prodotti già in listino, che coprono tutti i mercati del farmaco da banco e del parafarmaco) «caratterizzato» riprende Massa «da un rapporto qualità prezzo decisamente interessante e garantito dall’esperienza del farmacista».
Marca privata a parte, però, Federfarma.co aspira anche a diventare una sorta di faro nei processi di assestamento che stanno interessando il mondo delle cooperative. «Questo sistema è in crisi» spiega a Filodiretto il presidente Cesare Guidi «la nostra idea è che per uscirne sia necessario un riposizionamento corale delle società dei farmacisti con cui evitare duplicazioni. Ci sono piccole cooperative che sono diventate dei combattivi gruppi di vendita e altre invece che si sono concentrate sulla logistica classica. Perché tutte devono continuare a fare l’uno e l’altro? Non sarebbe più economico se ciascuna si concentrasse su ciò che fa meglio e da cui trae il suo business?». Il pensiero corre alle recenti operazioni di mercato che hanno visto fusioni e integrazioni nel mondo delle cooperative e lì è proprio dove Guidi vuole arrivare: «In Toscana e Puglia siamo riusciti a portare all’attenzione del sistema i casi di quelle società dei farmacisti che, pur essendo economicamente sane, avevano bisogno di crescere. Come società commerciale delle cooperative, abbiamo i numeri anche per rendere istituzionale un ruolo come questo».

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