Jommi (Cergas): «Per programmare la spesa dei farmaci ci vuole un’Aifa più forte»

Jommi (Cergas): «Per programmare la spesa dei farmaci ci vuole un’Aifa più forte»

Non basta rivedere la ripartizione dei tetti di spesa tra farmaceutica territoriale e farmaceutica ospedaliera. Che la riforma costituzionale introduca o meno poteri ulteriori per lo Stato in sanità, per programmare la spesa farmaceutica serve un maggiore impatto dell’Agenzia del farmaco sui prontuari. Lo ha spiegato Claudio Jommi (nella foto) economista docente del Cergas Bocconi a Milano alla presentazione del Rapporto Oasi. Per Jommi, al di là del fatto che le Regioni sono rappresentate nelle commissioni Aifa, l’Agenzia deve presidiare l’accesso ai farmaci, le tipologie di rimborso e le decisioni sui canali distributivi (ospedale o territorio, distribuzione diretta o convenzionata). Le Regioni, invece, possono presidiare i comportamenti prescrittivi e gestire acquisti con le 33 centrali pubbliche, che sono su base regionale. Jommi ha spiegato anche che la modifica dei tetti di spesa proposta dal Governo sulla farmaceutica non basta. Meglio sarebbe un tetto unico; in manovra, la convenzionata scenderà dall’11,35 per cento dell’intera spesa sanitaria al 7,85 (nell’ultima stesura 7,96) e l’ospedaliera raddoppierà dal 3,5 al 7 per cento (o in alternativa 6,89 per cento). «Per capire meglio l’effetto del farmaco su altre prestazioni e delle altre prestazioni sul farmaco il vero obiettivo sarebbe semplificare ancora l’assetto».

Altra necessità, un’Aifa più “europea”. Nei sei correttivi suggeriti, il docente Cergas suggerisce come «in tema di autorizzazioni ci vorrebbe più trasparenza nell’esplicitare i criteri con cui si decide in via preliminare e assessment formale a supporto delle decisioni prese (l’Aifa è la sola agenzia regolatoria in Europa a decidere i prezzi insieme alla corrispettiva portoghese). Occorre poi migliorare i livelli di trasparenza nelle relazioni coinvolgendo sempre gli stakeholder nelle decisioni. E infine limitare gli accordi relativi ai rimborsi condizionati utilizzandoli “cum grano salis”».

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