La mobile transformation

La mobile transformation

Per 3 italiani su 4 lo smartphone è immancabile nello shopping e il mercato pubblicitario coglie questo trend, con un +53 per cento degli investimenti nel mobile advertising. Sono alcuni dei dati presentati all’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of management del Politecnico di Milano.

Più di 3 su 4 dei mobile surfer – coloro che navigano su Internet da dispositivi mobili – li utilizzano per prendere decisioni di acquisto, per scegliere quale prodotto comprare e dove ma anche quando sono all’interno del punto vendita e dopo avere acquistato. «Il 77 per cento dei mobile surfer utilizza lo smartphone nelle varie fasi del processo di acquisto: il 57 per cento lo impiega per comprare prodotti di elettronica, il 53 per abbigliamento e accessori e il 27 per cento per la spesa alimentare», spiega Guido Argieri, Telco e Media Director di Doxa. «Lo smartphone gioca un ruolo di primo piano anche nelle promo: la percentuale di mobile surfer che confronta prezzi e promozioni e sfoglia volantini fuori dal punto vendita via telefono passa dal 45 per cento del 2014 al 55 per cento del 2015, mentre chi svolge le stesse attività in negozio passa dal 31 al 34 per cento».

«Il mercato pubblicitario guarda con attenzione a questa fascia di utenza», spiega Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio, «il mobile advertising è cresciuto del 53 per cento tra il 2014 e il 2015, raggiungendo un valore di 462 milioni di euro, una quota pari al 21 per cento dell’internet advertising e al 6 per cento del totale dei mezzi pubblicitari». A guidare la crescita sono soprattutto i social network, il cui valore è più che raddoppiato. Nel 2015 crescono anche i volumi degli sms inviati dalle aziende ai propri database clienti (+13 per cento), che continuano a confermarsi un canale efficace di comunicazione. «Il 2015 si può considerare l’anno del cambio di rotta nell’approccio al mobile da parte delle medio-grandi imprese italiane», conclude Valsecchi, «è aumentato infatti in modo deciso il numero di aziende in cui si è iniziato a definire puntualmente le strategie mobile e a riprogettare i propri siti web e mobile app in questa direzione».

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