La salute passa dal web

La salute passa dal web

Gli italiani sono sempre più propensi all’utilizzo del web, anche quando si tratta di reperire notizie sulla propria salute. Il tema è stato trattato nell’ambito dell’incontro ʺDigital Health: la comunicazione scientifica nell’era digitale” organizzato da GfK per fare il punto sulle nuove tendenze della comunicazione digitale in ambito medico-scientifico, dal punto di vista del paziente e da quello degli operatori del settore.

Cambia il modo di informarsi e relazionarsi. Secondo dati di Gfk (fonte: Sinottica 2016) il 71 per cento delle persone, in media, è in grado attraverso computer o smartphone di accedere a Internet. Tra i più giovani, ovvero fino ai 44 anni di età, questa quota supera il 90 per cento. E secondo la ricerca Health Information Journey 2016, sempre condotta da Gfk, sono oltre 11 milioni le persone che accedono a Internet con l’obiettivo di cercare informazioni sulla propria salute: malattie e relativi trattamenti, ma anche notizie su farmaci e centri di cura specializzati. Accanto a questi temi esiste poi un’area in grande espansione legata al concetto più ampio di benessere che riguarda gli stili di vita in generale, i farmaci da banco o l’uso di integratori. Quali le fonti consultate? Tra blog, forum e portali, in rete si trovano decine e decine di siti che trattano temi di salute e benessere, non sempre secondo le regole della corretta informazione e del rigore scientifico.

Alcuni siti web sono gestiti da non professionisti, altri vedono la partecipazione occasionale di professionisti sanitari come medici e/o farmacisti. Più ufficiali sono invece magazine e siti di aziende, non farmaceutiche, dedicati alla salute. Specializzati o generalisti che siano, questi rimangono una risorsa importante per trovare informazioni ma dall’analisi dei vari portali rispetto al grado di diffusione e alla qualità dell’informazione, sembrano mancare siti web di riferimento che siano allo stesso tempo ampiamente diffusi e dotati di una forte autorevolezza.

Ma l’informazione non è solo unidirezionale. L’avvento dei social media ha reso possibile l’interazione tra pazienti, favorendo la creazione di occasioni di confronto e discussione. Blog e forum diventano piazze virtuali dove oltre alle semplici informazioni i pazienti cercano momenti di condivisione; in questo ambito è tipico che si formino delle sub-communities dove chi abbia superato o stia superando una malattia cerchi di aiutare i nuovi arrivati.

In questo ambito il canale YouTube è sempre più utilizzato per la fruizione di contenuti video. Soprattutto quando si tratta di malattie rare e cronico-degenerative, infatti, il video diventa il mezzo attraverso il quale malati e caregivers raccontano e condividono esperienze di malattia e guarigione.

In crescita infine anche l’utilizzo di dispositivi e app per la salute: un possessore di smartphone su tre si dichiara interessato a scaricare app per monitorare la pressione arteriosa o il battito cardiaco, e impostare i parametri per un corretto stile di vita: conteggio delle ore di sonno, alimentazione, pratica di attività fisica.

Medici e specialisti restano tuttavia un punto di riferimento centrale per la ricerca di informazioni sulla salute; anche il farmacista, presidio di riferimento sul territorio, si conferma una delle fonti di informazioni preferite dai pazienti.

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