Mercato illegale web dei farmaci, l’informazione lo combatte

Mercato illegale web dei farmaci, l’informazione lo combatte

È soltanto attraverso una corretta informazione e una comunicazione basata su strumenti innovativi che si possono contrastare il contrabbando e il commercio illegali via internet di farmaci contraffatti. Su questo punto è emersa piena sintonia tra Federfarma Servizi e Società Italiana di Urologia (SIU), che hanno organizzato di recente un convegno a Roma presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico ai Fori Imperiali, allo scopo di fare il punto sul fenomeno e sulle sue ultime evoluzioni. Un fenomeno dai numeri sempre più imponenti, come attestano gli oltre 20mila siti illegali di e-commerce farmaceutico fatti chiudere nel 2016 e gli oltre 6000 individuati e bloccati in questo primo scorcio di 2017.


In evidenza i farmaci per la disfunzione erettile

Federfarma Servizi è in prima linea nella guerra alla contraffazione, ha spiegato il presidente Antonello Mirone, «perché da sempre ci sforziamo di contrastare tutti i fenomeni distorsivi che tormentano il settore: è giusto che la filiera tradizionale si adegui ai cambiamenti in atto, ma è altrettanto giusto che faccia da baluardo a degenerazioni come la contraffazione e il parallel trade». Di conseguenza è stata naturale la nascita dell’alleanza con la SIU. «La maggior parte delle contraffazioni riguardano farmaci per la disfunzione erettile» ha ricordato Giuseppe Carrieri, componente del comitato esecutivo della Società scientifica «e sempre più spesso i minacciati sono i giovani, che acquistano su internet». Questi ultimi «sentono il peso dell’aspettativa e temono l’insuccesso» ha aggiunto Vincenzo Mirone, segretario generale della SIU «così fanno ricorso a un doping che è innanzitutto mentale. Risultato, la contraffazione farmaceutica è un mercato che vale oggi circa 520 milioni di dollari e uccide 700mila persone all’anno». «Il pericolo è più forte che mai» ha rincarato il colonnello Erasmo Fontana, comandante del Comando Nas di Roma, in quanto «persino i bambini possono accedere a internet e acquistare con una carta di credito».


Una minaccia confinata all’online

Questa minaccia fortunatamente non coinvolge l’offline, ovvero la “rete legale” costituita dalle farmacie “reali” che rimane al di fuori da infiltrazioni di questo genere. Lo ha confermato al convegno Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio qualità dei prodotti dell’Aifa: «La vigilanza funziona e negli anni abbiamo costruito un sistema di condivisione dei dati che sta funzionando. La criminalità però si evolve e a ogni nostro successo riorganizza i suoi traffici: l’ultima frontiera, così, è oggi quella della falsificazione di integratori e prodotti naturali, venduti sui social oppure su e-bay». Anche Federfarma ha teso a far conoscere la sua lotta quotidiana al banco contro falsi miti e cattive abitudini, senza dimenticare la collaborazione fattiva con il ministero della Salute per costruire il sistema di regole che inquadra l’e-commerce farmaceutico in Italia. «Vanno garantite più informazioni al pubblico ma anche agli operatori» ha sottolineato infine il segretario generale di Assofarm, Francesco Schito. «Quando venne introdotto il generico in Italia le farmacie fecero un’opera di divulgazione capillare, lo stesso può accadere in senso inverso con il farmaco contraffatto».


L’informazione e la sensibilizzazione

Federfarma Servizi ha avviato un proprio progetto, “ClickFakeShare”, in collaborazione con Aifa, nell’ambito del programma europeo FakeShare. Si tratta di brevi clip nelle quali proprio Di Giorgio (uno dei massimi esperti internazionali in materia) “somministra” pillole di informazione, chiare ed esaurienti, sul perché acquistare farmaci attraverso canali non ufficiali sia sempre una pessima idea. «Vogliamo portare il nostro contributo per far crescere il senso critico dei cittadini sui rischi legati all’acquisto di farmaci su siti illegali» ha concluso Antonello Mirone «in modo da far capire a tutti che il canale farmacia è l’unico a dare le garanzie e la sicurezza indispensabili quando in gioco ci sono prodotti che, come i farmaci, sono destinati a ripristinare e/o mantenere la salute».

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