Nasce Adhere: il farmacista per l’aderenza terapeutica

Nasce Adhere: il farmacista per l’aderenza terapeutica

Alla luce degli 11 miliardi l’anno che l’Italia spende per la mancata aderenza dei pazienti cronici alle terapie, parte il progetto Adhere, con lo scopo di  abbattere questi costi e migliorare la qualità delle cure. Lanciato nell’ambito del “Forum Risk Management in Sanità”, è ideato da Enrico Desideri direttore della Azienda Usl Toscana sud est e realizzato dai protagonisti del sistema farmaceutico italiano: Fofi, Federfarma nazionale e Assofarm nazionale, con il supporto della Fondazione ReS di Nello Martini.


Aderenza terapeutica, un risparmio per il Ssn

In Italia i malati cronici sono 24 milioni e assorbono oltre l’80% delle risorse economiche. «La Sanità italiana, infatti, spende 11 miliardi l’anno per la mancata aderenza terapeutica dei pazienti cronici» afferma Nello Martini. «Il dato Aifa si può spiegare, per esempio, con il fatto che solo il 55,1% degli ipertesi assume il trattamento antipertensivo con continuità. Recenti studi osservazionali dimostrano inoltre che quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi sospende la cura nei primi tre mesi di terapia e oltre il 70% nei primi 6 mesi. I dati provenienti dai database amministrativi delle Asl mostrano che nel 2012 la percentuale di pazienti diabetici aderenti al trattamento è stata pari al 62,1%. Bassi livelli di aderenza al trattamento (34,3%) si registrano anche per l’asma e la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco)».

Dall’aumento dell’aderenza terapeutica consegue una maggiore efficacia della terapia e una drastica riduzione dei costi in quanto, per esempio, diminuiscono i ricoveri, gli accessi al pronto soccorso, le complicanze. «Si tratta di uno studio multicentrico triennale inteso a valutare in modo scientifico il ruolo del farmacista», afferma Andrea Mandelli, presidente Fofi, «nel miglioramento dell’aderenza terapeutica, puntando sull’importanza della sua professionalità, capillarità sul territorio e nel frequente contatto con i pazienti».

Sono state scelte due patologie ad alto rischio di complicazioni, cioè lo scompenso cardiaco e la Bpco. L’obiettivo è dimostrare che, attraverso il modello delle Reti Cliniche Integrate e Strutturate, che hanno nel farmacista di comunità uno dei protagonisti, venga aumentata rispettivamente del 25% e del 35% la copertura terapeutica.

«Occorre un modello, come quello delle Reti Cliniche Integrate e Strutturate, sperimentato per la prima volta nella Toscana sud est, in cui il farmacista, insieme al medico di medicina generale e allo specialista, sia parte integrante di una gestione proattiva, prossima, partecipata, personalizzata e attenta alla prevenzione», spiega Enrico Desideri, direttore scientifico del progetto e direttore generale della Asl Toscana sud est, «un modello che garantisce la massima attenzione alle specifiche esigenze del malato, riducendo i tempi d’attesa, l’ospedalizzazione, le spese per la diagnostica e gli accessi inappropriati al pronto soccorso».

L’aderenza alla terapia è un aspetto essenziale per garantire l’efficacia delle cure e la riduzione dei costi sostenuti dal sistema sanitario pubblico. E in questo contesto il farmacista insieme al medico può avere un ruolo significativo permettendo la riduzione degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri. «Il progetto Adhere», afferma Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana, «costituisce un esempio concreto di farmacia che eroga nuove prestazioni ad alto valore sociale e sanitario, fa  prevenzione e monitoraggio dei pazienti cronici».

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