Pos obbligatorio, Rete Imprese Italia chiede rinvio

Dal 1 gennaio scatta per commercianti e professionisti l'obbligo di accettare pagamenti con bancomat o carta di credito . Per la sigla delle microimprese si profilano costi pesanti a carico delle aziende

Pos obbligatorio, Rete Imprese Italia chiede rinvio

Rete Imprese Italia, la rappresentanza unitaria delle cinque principali sigle dell’impresa diffusa (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Cna) ha inviato al Governo una lettera per chiedere il rinvio della norma che dal 1 gennaio impone a commercianti e professionisti di accettare pagamenti con bancomat o carta di credito.

L’obbligo è previsto dal decreto 179/2012 (il cosiddetto Sviluppo bis) e i soggetti maggiormente interessati sono i piccoli commercianti – molti dei quali oggi sprovvisti di pos per l’entità delle somme che abitualmente trattano – e i professionisti come commercialisti e avvocati, che non sempre dispongono dei sistemi per l’accettazione di pagamenti con moneta elettronica.

L’obiettivo della misura (che non vale per gli acquirenti, i quali potranno continuare a pagare in moneta quando lo ritengono più opportuno) è quello di rendere tracciabili le operazioni e accrescere la lotta all’evasione. Tuttavia, per le piccole imprese si profilano costi aggiuntivi che in questo difficile momento si fanno ancora più onerosi. «Rete Imprese Italia» si legge nella lettera al governo «ritiene che l`utilizzo della moneta elettronica debba essere diffuso tramite una distribuzione equilibrata fra benefici e costi a carico dei soggetti interessati. L`imminente adeguamento alla previsione normativa, invece, imporrà invece un aggravio pesante per le imprese. Oltre all`obbligo di pagamento dei costi di attivazione del pos, le imprese dovranno sopportare gli ulteriori costi di gestione che andranno ad aggravare i costi fissi».

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