Primo Rapporto Annuale sulle Farmacie, luce e ombre

Primo Rapporto Annuale sulle Farmacie, luce e ombre

Roma, 20 novembre 2018 – Il Rapporto realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma con il sostegno non condizionato di Teva, fotografa servizi e caratteristiche delle farmacie italiane ed evidenzia la frequente esclusione delle farmacie dai processi di presa in carico dei pazienti cronici e di assistenza domiciliare.

Il Rapporto inoltre indaga il ruolo della farmacia nelle Strategie delle Aree interne del Paese (zone disagiate e lontane dai centri urbani).


I servizi in Farmacia

Dal quadro dell’indagine emerge che il 63% delle Farmacie ha attivato il servizio CUP per lo più in forma gratuita.

Sempre più frequentemente, inoltre, le farmacie erogano prestazioni analitiche di prima istanza, quali test ed esami diagnostici (78% dei casi), esami di secondo livello mediante dispositivi strumentali (64% dei casi), in misura ancora residuale servizi di telemedicina, eccezion fatta per la telecardiologia che è invece abbastanza diffusa.

Per test ed esami diagnostici effettuati in farmacia, troviamo facilmente la glicemia (96%), il colesterolo totale (92%), trigliceridi (83%), emoglobina glicata (50%). Con minor facilità è possibile trovare farmacie che effettuano altri tipi di test.





Per quanto riguarda invece gli esami strumentali effettuati in farmacia, come riporta il grafico a seguire, la misurazione della pressione arteriosa è senza dubbio il più comune, seguito dal monitoraggio della pressione nelle 24 ore con Holter pressorio (40%).





Ulteriori servizi erogati in farmacia sono compresi nel grafico che segue.





Coinvolgimento della farmacia nei Servizi territoriali

Si registra uno scarso coinvolgimento delle farmacie da parte delle ASL: solo il 7% delle farmacie viene coinvolto nell’erogazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata, mentre è assolutamente residuale il coinvolgimento nelle diverse forme di Medicina di gruppo territoriale. Scarsamente presenti altre figure professionali come infermieri, fisioterapisti e psicologi, (dal 6 al 12%). Quando ci sono, la loro presenza è spesso frutto di accordi stretti con i singoli professionisti e non con gli Ordini di riferimento.


Le Aree Interne

Solo in 11 delle 72 Strategie elaborate (o in via di elaborazione) per lo sviluppo dei servizi nelle Aree interne sono presenti espliciti richiami al ruolo delle farmacie.

Caratteristiche peculiari delle aree interne sono: la maggiore focalizzazione sulla popolazione anziana, un coinvolgimento nell’ADI superiore rispetto alla media del Paese (9% contro il 7%), la preparazione e/o dispensazione a domicilio di medicinali antidolorifici (+26% rispetto alle farmacie del resto del Paese), una maggiore presenza di comunicazione/interazione diretta con i medici in caso di criticità o scostamento dal piano terapeutico definito (+15% rispetto al resto del Paese) e maggiore disponibilità alla ricezione e consegna referti e al controllo sull’uso improprio o abuso di medicinali, in particolare per i famaci da banco (+6%). Sul tema dell’aderenza terapeutica le farmacie presenti in queste aree, nonostante le difficoltà, riescono a raggiungere lo stesso livello di quelle nel resto del Paese. Tra i dati negativi, legati a oggettive difficoltà organizzative/logistiche cui sono soggette le farmacie che operano in zone disagiate, si segnala il -17% (rispetto al resto del Paese) per il servizio CUP, -14% per test e esami diagnostici, -6% per il coinvolgimento in campagne di prevenzione e screening.


Presa in carico

Nel 65% dei casi le farmacie sono dotate di un sistema informatizzato o piattaforma web capace di rispondere alle necessità legate all’effettiva presa in carico dei pazienti. Mentre solo il 19% ha adottato protocolli o procedure per personalizzare il consiglio sui diversi target di utenza.


Campagne di prevenzione e screening

Alle campagne di prevenzione e screening realizzate dalle ASL e Regioni partecipano la quasi totalità delle farmacie (87%). Tra le iniziative che le farmacie svolgono con maggiore assiduità vi è sicuramente la promozione o quanto meno l’adesione ad iniziative di sensibilizzazione e informazione nei confronti di target specifici di popolazione.





Farmacia e cronicità

Nel 44% dei casi, la farmacia partecipa a progetti e iniziative a supporto dell’aderenza terapeutica per persone affette da patologie croniche anche se nel 90% i servizi svolti in tali iniziative non sono remunerati. Vengono infatti remunerati solo il 4% dalla Regione, il 4% dalla ASL, il 2% dalle case farmaceutiche. Trattasi, per lo più di progetti ed iniziative di supporto all’aderenza terapeutica nei quali, al pari delle farmacie, troviamo coinvolti soggetti quali ASL (38% dei casi), case farmaceutiche (38% dei casi), l’ente Regione (25%) e i Medici di Medicina Generale (15%).

Si tratta principalmente di forme di tutoraggio alla persona (presenti nel 60% dei casi); di modalità di reminder per ricordare di assumere la terapia (41%); sono anche presenti strumenti innovativi per supportare l’aderenza terapeutica nelle patologie croniche (20%).





Questo Rapporto offre una fotografia dell’orientamento della farmacia a essere accessibile, accogliente, attenta alla singola persona, a essere fonte di informazione, a garantire sicurezza e standard di qualità dei servizi che eroga. Tuttavia molto ancora c’è da fare sul fronte dell’integrazione al Servizio di salute del Paese, sullo sviluppo di tecnologie e strutture che consentano la realizzazione della Telemedicina e su una maggiore consapevolezza del ruolo consulenziale del farmacista.

Afferma il Rapporto: ‘In questo quadro, il ruolo strategico che le farmacie possono assumere rende necessario che i farmacisti siano a loro volta disponibili a lavorare per la propria formazione continua, per la qualificazione e il rafforzamento delle loro competenze, anche cliniche, ispirandosi a modelli noti al livello internazionale con l’espressione “farmacia di comunità”. Questo infatti consentirebbe loro di accompagnare, insieme con il medico di famiglia, il percorso di salute di ogni persona, ma anche della comunità in cui essa si inserisce, guidandola nell’automedicazione, ottimizzando l’uso dei farmaci, prevenendo le condizioni patologiche, riconoscendo quelle in cui è necessario ricorrere al medico, riducendo il ricorso inappropriato ai servizi sanitari’.


Fonte: Rapporto Annuale sulle Farmacie

Campione: indagine effettuata su 1275 farmacie aderenti a Federfarma, il 60% delle quali presenti nel Nord Italia, il 23% al Sud, il 17% al Centro. Il 48% del campione di farmacie è situato in una zona urbana, il 13% in un’area metropolitana, il 9% in un’area rurale. In totale, ben il 23% del nostro campione di farmacie è collocato in un’Area Interna del Paese.

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