Racca: la Dpc in Lombardia diventi un modello nazionale

Racca: la Dpc in Lombardia diventi un modello nazionale

Il 15 novembre 2018 è stato rinnovato l’accordo tra Regione e Federfarma Lombardia per la Distribuzione per conto. L’accordo, entrato in vigore il primo dicembre, valido per tutte le farmacie della regione, urbane e rurali, dalle grandi città ai piccoli centri, rafforza il coinvolgimento della farmacia nel progetto di presa in carico dei pazienti cronici che, per la gestione ottimale delle proprie patologie, devono sottoporsi a controlli periodici e assumere regolarmente terapie farmacologiche dal costo spesso elevato.


Un risparmio concreto e un aiuto per i cittadini

« Questo accordo è per noi è un grande risultato. Con questo accordo abbiamo come sempre cercato di essere competitivi, quindi sarà prima di tutto un risparmio effettivo per la Regione», spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. «Possiamo affermare che la Regione ha detto sì ai farmaci in farmacia, e soprattutto sì ai farmaci innovativi nel canale farmacia. Quello che vorremmo ora è che l’accordo diventasse un modello anche per le altre Regioni» Nel concreto, spiega la presidente, «abbiamo cercato di portare il maggior numero di farmaci in distribuzione in farmacia, quindi c’è stato un aumento del numero di molecole. Questo si traduce in un aiuto per i cittadini, ma anche per gli ospedali che sono oberati di lavoro». L’accordo consente alla Regione risparmi per tre milioni di euro, poiché viene messa da parte la precedente remunerazione per fasce, ci si sposta verso una remunerazione a una quota fissa a confezione.

Quest’anno, sempre grazie all’accordo, ha visto l’inizio anche dell’impegno delle farmacie nell’ambito della prevenzione. «I medici fino all’anno scorso, richiedevano un certo numero di dosi di vaccino antinfluenzale per i propri pazienti e li ritiravano in ospedale», ricorda Racca, «adesso la sperimentazione che permette ai medici di ritirare in farmacia il quantitativo richiesto, iniziata a Monza qualche anno fa, è stata portata in 10 Asst, (a Milano, Mantova e Monza) su 15 delle Regione. Nell’accordo la Asst fa l’acquisto, mentre alle farmacie spetta la dispensazione al medico. Nel prossimo futuro questa modalità verrà estesa all’intera Regione».

Le farmacie lombarde hanno ottenuto dalla Regione impegni di particolare rilievo nell’ottica del futuro ruolo della farmacia nella deospedalizzazione della sanità, in particolare:

  • esclusione, come nel precedente accordo, dal Pht (elenco dei farmaci in distribuzione per conto) di tutti i farmaci equivalenti a brevetto scaduto e dei medicinali con prezzo al pubblico sotto i 50 euro;
  • tariffazione dei servizi erogabili nell’ambito della farmacia dei servizi;
  • inclusione nel Ssr delle prestazioni di telemedicina;
  • remunerazione di servizi come gli screening di prevenzione: in particolare, entro tre mesi, uno schema valido su tutto il territorio regionale per lo screening dei tumori del colon retto;
  •  distribuzione dei vaccini a medici e pediatri;
  • impegno per la distribuzione in farmacia anche del primo ciclo post-dimissione.

In conclusione, Annarosa Racca considera «questo modello è un passo importante, e lo vediamo come il possibile modello del futuro. Siamo molto orgogliosi e fieri anche perché si tratta di un patto di legislatura, avendo l’accordo validità di 5 anni».

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