I sociologi la chiamano Generazione Y, Generation Next o Net Generation. Sono in tutto 11,2 milioni di italiani, età compresa tra i 18 e i 34 anni: vivono costantemente collegati a internet e con lo smartphone tra le mani. L’identikit di questa fascia di consumatori – oggi forse frequentatori poco assidui della farmacia, ma sicuramente clienti di domani – è stato disegnato da una ricerca condotta da Nielsen per conto del motore di ricerca Yahoo. I risultati confermano che questa è la prima generazione veramente globale, che non disdegna l’attenzione per il locale ma concepisce ogni azione sul web (social network, chat, pubblicazione di immagini e video) come piena espressione di sé.
Condotta mediante interviste a un campione di utenti, l’indagine rivela che questi consumatori il medium più utilizzato è lo smartphone (2 ore e 41 minuti al giorno di utilizzo) e il 76% di loro rimane abitualmente connesso (66 minuti e 34 secondi). Solo per il 17% vengono utilizzate app che non richiedono connessione online (per esempio, la fotocamera) mentre l’utilizzo delle funzioni propriamente telefoniche copre al 14% del tempo.
Un altro dato che dovrebbe invitare il mondo della farmacia a non trascurare questo segmento di consumatori arriva dagli orientamenti di consumo. Nonostante la crisi e la grande recessione calata a cavallo tra il 2007 ed il 2010, gli appartenenti alla Generazione Y sono veri e propri Responsabili d’acquisto: il 69% dei giovani sceglie autonomamente i prodotti e i servizi da consumare e la gran parte di loro si dice “confusa” dalle marche, a causa della ridondanza di brand e messaggi; per questi consumatori diventa dunque difficile esprimere la propria diversità e infatti solo 1 su 4 confessa fedeltà alla marca. In generale, invece, la Generazione Y privilegia i prodotti sani (52%), italiani (45%), di qualità (40%) ed eco-friendly (38%). Da acquistare, ovviamente, mediante e-commerce,su siti come Amazon o eBay.
In particolare, la ricerca ha identificato in questa fascia 4 diverse tipologie di consumatori: gli elitari (51%, si soffermano su prodotti di qualità per distinguersi dagli altri); gli imitatori (22%, fortemente influenzati dalle tendenze del momento); gli esibizionisti (15%, fanno di tutto per distinguersi dagli altri attraverso lo shopping) e i conformisti (11%, privilegiano l’acquisto di più prodotti a discapito della qualità).
Quanto al profilo sociale dei “nativi digitali”, il 55% di loro vive ancora in casa con i genitori, per motivi diversi: il 26%, per esempio, lo fa per avere uno stile di vita più elevato, il 17% vive in famiglia per evitare di occuparsi della gestione di una casa tutta per sé. Di conseguenza, solo il 16% vive da solo e di questi soltanto il 13% è diventato genitore.
Cosa possono fare dunque le aziende per raggiungere e coinvolgere questa fetta di consumatori? Innanzitutto devono innovare e comunicare in maniera efficace. Per il 79% degli intervistati, infatti, le imprese dovrebbero fare di tutto per innovare i prodotti mentre per il 49% dovrebbero investire più energie nella pubblicità e nel marketing, anche se specificano di non voler essere invasi dall’advertising. La qualità ha il suo peso: l’81% dei “nativi digitali” pensa che gli spot tv siano più eccessivi e noiosi di quelli su Web, mentre il 62% ritiene la pubblicità necessaria per mantenere gratuiti i contenuti online. Il 40%, anzi, dichiara di accettarla se fornisce informazioni dettagliate, il 28% se è pertinente al sito su cui sta navigando, il 26% se è divertente e il 22% se interattiva. Per il 55% del campione, infine, la pubblicità sul Web è la migliore, visto che genera risposte utili alle proprie ricerche e consente maggiore interazione e più personalizzazione dei messaggi veicolati. Il suggerimento finale di Yahoo? Creare una relazione, catturare l’attenzione ed enfatizzare il brand.
Sempre online, identikit della Generazione Y
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