Split payment, l’Europa verso il sì all’Italia

Split payment, l’Europa verso il sì all’Italia

L’Ue si prepara a dire sì allo split payment, il sistema di separazione dell’Iva in vigore dall’inizio dell’anno su tutte le fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione. La Commissione europea, infatti, ha espresso nei giorni scorsi parere favorevole sul sistema, adottato dal Governo italiano con la Legge di stabilità 2015. Per Bruxelles, in particolare, il via libera è legato alla natura temporanea del provvedimento (l’Italia si è impegnata a mantenere la separazione dell’Iva soltanto fino al termine del 2017) e all’obiettivo di contrastare le frodi in un settore estremamente specifico come quello pubblico. «Spetta ora al Consiglio europeo l’ultima parola» ha spiegato Vanessa Mock, portavoce del commissario per il Mercato unico Pierre Moscovici  «e la decisione va presa all’unanimità».

Come noto, il meccanismo dello split payment delega all’amministrazione pubblica il versamento dell’Iva sui pagamenti ai fornitori, che vengono così rimborsati soltanto degli importi netti. «Il Governo» ha detto ancora Vanessa Mock «si è anche impegnato a dare priorità ai rimborsi dei fornitori dell’amministrazione, cosa sulla quale l’Italia dovrà presentare alla Commissione un rapporto entro 18 mesi».

L’annuncio di Bruxelles ha creato non poca sorpresa: nelle settimane scorse, infatti, l’Europa aveva detto no all’Italia sul reverse charge, altra misura di scissione dell’Iva riguardante però la gdo e i suoi fornitori. Era opinione diffusa che l’Ue avrebbe riconfermato lo stesso orientamento sullo split payment (che, va ricordato, non riguarda la dcr delle farmacie) invece le motivazioni portare dal Governo renzi a sostegno del provvedimento parrebbero aver convinto.

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