Un nuovo patto di categoria

Un nuovo patto di categoria

«Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni possano usufruire come noi del diritto alla cura. Saranno sufficienti le misure che abbiamo introdotto finora? Senza dubbio sono necessarie per mantenere il Sistema sanitario sostenibile». Ha esordito così, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla presentazione del libro di Vittorio Contarina “Un nuovo patto di categoria” (Edra) al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma.

«Abbiamo bisogno di altri patti della salute, alcuni modelli di tre anni fa sono già da rivedere», ha proseguito il ministro. «Ci vuole competenza e onestà intellettuale, dobbiamo essere tutti parte di un unico processo. Il mondo è cambiato e c’è bisogno di una visione di politica sanitaria che non sia ragionieristica ma d’insieme». E non poteva mancare un commento, da parte del ministro, sul referendum: «Non esiste in alcun altro Paese un sistema frammentato come da noi, con l’accesso al farmaco diverso da Regione a Regione. Con il nuovo quadro costituzionale avremo più ampia capacità di monitoraggio rispetto a ora». E la farmacia? «Il ruolo della farmacia è valoriale, oggi abbiamo anche l’occasione di rilanciarla».

La necessità di un rilancio del settore è stata sottolineata sia da Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma, sia dal presidente della Fofi, Andrea Mandelli, che al ministro ha fatto precise richieste.

«Vorrei tracciare una strada», ha esordito Contarina. «Noi farmacisti non siamo signori di un feudo ma anelli di una catena con maglie molto strette. Serve un nuovo patto di categoria che porti la base a diventare protagonista delle scelte del sindacato. Dobbiamo decidere da che parte vogliamo stare, si deve cambiare mentalità, immagine, essere qualcosa di diverso. Ci vuole coraggio, umiltà, orgoglio, rispetto ed empatia (C.u.o.r.e.)». Da che parte stare, significa, per Vittorio Contarina e non solo, dalla parte delle cooperative dei farmacisti, che nel momento dell’entrata dei grandi capitali avranno un ruolo importante nell’arginare i grandi gruppi di proprietà straniera. Condivide Andrea Mandelli: «Non dobbiamo avere molta paura se facciamo squadra con le nostre cooperative, se stiamo uniti. Dobbiamo però – e il presidente Fofi lo ha detto al ministro – portare innovazione in farmacia, non possiamo continuare a dispensare furosemide, senza i nuovi farmaci». Mandelli ha ricordato che il Ssn nei momenti di crisi è stato un importante ammortizzatore sociale e che la spesa sanitaria è un investimento in salute. La categoria non può non essere protagonista di questo Sistema e si deve proseguire, come ha sottolineato anche il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, nella faticosa opera di riallineamento della professione ai nuovi asset. Il farmacista non può essere sottomesso a logiche di mercato e capitale.

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