Usa: migliorare l’immagine del farmacista e della farmacia

Usa: migliorare l’immagine del farmacista e della farmacia

Anche negli Usa si discute di come valorizzare il ruolo della farmacia e dei farmacisti, dando il giusto peso a un professionista che conosce a fondo il farmaco e che ha contatto quotidiano con i pazienti. Di questo si è parlato al ventesimo Drug Store News Industry Issues Summit di New York: le sfide per i farmacisti e per l’industria strettamente legata alla farmacia includono la misurazione dei risultati, la connessione migliore con i fornitori e l’ulteriore coinvolgimento dei pazienti – racconta David Orgel, giornalista e consulente, in un suo articolo su Drugstorenews.com.

 

 

Dimostrare il valore dei servizi offerti dalla farmacia

«Come dimostriamo al mondo sanitario il valore della farmacia, dei nostri farmacisti e dei servizi in farmacia che offriamo?» si è chiesto Jocelyn Konrad, vice presidente esecutivo di Rite Aid «Dobbiamo unirci per mostrare chiaramente che stiamo portando risultati positivi in termini di salute. Come possiamo definire chiaramente il loro valore e raccontarlo al di fuori del nostro settore? Probabilmente è la nostra più grande sfida». Parole che si adatterebbero anche al contesto italiano: la misurazione degli effetti in termini di risparmio, per esempio dell’aderenza alla terapia, è un punto chiave nella definizione della remunerazione dell’erogazione dei servizi.

Per tornare alla situazione americana, alla luce di queste sfide, i partecipanti al convegno hanno riferito le strategie che stanno perseguendo per sottolineare ulteriormente il ruolo e il valore della farmacia.

Craig Norman, vice presidente senior della farmacia di H-E-B, ha detto che i farmacisti sono sottovalutati e sottoutilizzati: «Penso che i cittadini abbiamo imparato a comprendere il valore dei farmacisti nel corso degli anni, ma abbiamo ancora molta strada da fare. Siamo, o no, il volto dell’assistenza sanitaria di quartiere? Spetta a noi costruire questa relazione». Al Babbington, Ceo e co-fondatore di PrescribeWellness, ha paragonato i farmacisti di comunità ai vigili del fuoco, primi soccorritori in caso di incendio: «In questo Paese, cento persone al giorno muoiono di overdose da prescrizione; duecento al giorno subiscono l’amputazione di una gamba perché non gestiscono il loro diabete; duemila persone al giorno sono ricoverate in ospedale per malattie croniche prevenibili. Il primo soccorritore può essere il farmacista della farmacia di comunità».

Infine l’approccio di Colleen Lindholz, presidente di Kroger Health, una realtà che vende anche alimenti dietetici, ha affermato «Noi come gruppo ci impegniamo a cambiare il modo in cui viene erogata l’assistenza sanitaria in questo Paese. Si tratta di farlo con partnership strategiche, personalizzazione della cura, abbattimento delle mura e sfruttamento delle nostre risorse e capacità uniche. Si sono enormi possibilità di cambiare la storia delle malattie croniche e noi saremo parte della soluzione».

Nelle parole di questi protagonisti del mondo della farmacia Usa, seppure in un contesto molto diverso sia per il sistema di assistenza sanitaria sia per il sistema farmacia, si rilevano delle affinità con l’esigenza di valorizzare e comunicare correttamente il lavoro quotidiano della farmacia territoriale e del farmacista in genere. Inoltre appare evidente, anche oltreoceano, l’enorme potenzialità del lavoro del farmacista nella prevenzione di tutte le malattie croniche prevenibili e trattabili con la correzione degli stili di vita e la corretta aderenza alla terapia.

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