Tra il 2008 e il 2012 le farmacie del territorio hanno perso quasi un quinto del loro reddito d’impresa, che in un quinquennio è sceso poco sotto i 95mila euro annui. E’ uno dei dati che arrivano dall’analisi avviata dal Centro studi Sintesi per conto dell’Utifar con l’obiettivo di compilare il primo bilancio sociale della farmacia italiana. Le prime risultanze dell’indagine – che si concluderà entro l’autunno – sono state presentate sabato a Cosmofarma 2014: in media, i ricavi totali annui dei presidi dalla croce verde sono calati in un lustro del 2,9%, per assestarsi poco sotto il milione e 200mila euro. Crescono invece del 4,6% i costi operativi e del 17% quelli del personale, così come ammortamenti e accantonamenti (+11,6%) e costi straordinari (24,7%). Il risultato è un calo drastico del margine operativo lordo (-14,4%), che nel 2012 si ferma poco sopra i 136mila euro annui, e del reddito d’impresa (-20,4%), che nel 2008 stava sopra i 119mila euro.
Stiamo però parlando di medie nazionali. Se le percentuali vengono commisurate alla dimensione della farmacia le cose cambiano e si scopre che sul totale delle imprese c’è chi sta affrontando la crisi meglio di altri. Le perdite sul reddito d’impresa, per esempio, appaiono più contenute nelle farmacie con non più di 1-2 addetti (-21,7%) che in quelle con oltre quattro (-28,2%). E i costi totali sono scesi maggiormente nei presidi con meno personale (-18,5%) che in quelli più forniti (-9,6%). Stessi trend in una ripartizione degli esercizi per fatturato: le farmacie con giro d’affari superiore ai 2,4 milioni di euro sembrano mostrare minore flessibilità rispetto a quelli di minore dimensione.
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Utifar: in cinque anni redditi farmacie giù di un quinto
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