Veneto, dal Tar uno stop a nuovi ipermercati

Veneto, dal Tar uno stop a nuovi ipermercati

La tutela del territorio e l’interesse generale prevalgono sulla libertà d’insediamento e quindi sull’apertura di ipermercati e centri commerciali di superfici superiore ai 1.500 mq. Lo ha detto il Tar Veneto in una sentenza che potrebbe diventare riferimento in altre Regioni per ricorsi e cause analoghe. «La realizzazione di una grande struttura di vendita» si legge nella sentenza del Tar di Venezia 766/2015 datata 1 luglio «ha un considerevole impatto sul territorio, condizionandone la destinazione e gli sviluppi futuri, circostanza quest’ultima che impone, di per sé, la necessità che i principi in materia di liberalizzazione del commercio siano contemperati dalla tutela di un interesse generale, evidentemente inciso dalla realizzazione di una struttura di una tale dimensione. Ne consegue la legittimità di un controllo preventivo, e quindi autorizzatorio».


La sentenza rischia di essere pesante perché sono decine i ricorsi avviati in Veneto contro l’apertura di nuovi centri commerciali, da Treviso a Venezia, da Vicenza a Verona fino a Padova ed oltre. «Si tratta di un monito chiaro ai tanti comuni veneti che inendono favorire l’apertura di strutture che sono solo un danno per il territorio» commenta non a caso Patrizio Bertin, presidente dell’Associazione commercianti di Padova «in gioco ci sono i posti di lavoro dei commercianti e dei loro collaboratori a Padova come ad Abano, Monselice ed altrove ma anche il rispetto dell’ambiente e la ragionevole organizzazione urbanistica dei territori».


Secondo Confcommercio Veneto sono almeno quattro le strutture di grandissime dimensioni i cui progetti sono fermi negli uffici tecnici dei Comuni e della Regione in attesa del momento buono per fare capolino nei piani urbanistici: «Quello dei grandi centri commerciali è un modello vecchio che sta crollando» osserva Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto. « Invece di insistere con cattedrali nel deserto vorremmo che fossero privilegiate le aree dei centri cittadini, da sempre deputati ai consumi ma anche alla vita sociale della popolazione locale». Una sentenza che Confcommercio vive come un successo di metodo e di merito: «Come associazione, anche nelle sue strutture provinciali, abbiamo collaborato con la Regione alla realizzazione di una legge la cui validità viene riconfermata dalla sentenza» conclude il presidente di Ascom Padova. «Ci aspettiamo dal nuovo assessore regionale al Commercio Roberto Marcato e da tutta la giunta veneta che in campagna elettorale aveva detto chiaramente no a un ulteriore consumo di suolo, di proseguire nella direzione della tutela dell’interesse generale ed ambientale che la legge ha giustamente recepito fin dall’inizio».

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