Video e social i principali driver di crescita dell’internet advertising

Video e social i principali driver di crescita  dell’internet advertising

Dopo anni di contrazione, il mercato italiano dei media (pay e advertising) chiude il 2015 a quota 15,3 miliardi di euro, in linea con il valore 2014. All’interno del dato, il motore di questa performance viene dagli Internet media che crescono dell’11 per cento, arrivando a valere quasi 2,3 miliardi di euro. Dati che confermano come l’Internet advertising stia rafforzando la propria posizione di secondo mezzo pubblicitario italiano (con una quota del 29 per cento), alle spalle della Tv, ma prima di stampa e radio. In sintesi sono questi i dati presentati dall’Osservatorio internet Media del Politecnico di Milano in occasione del convegno “Internet Media: il dado è tratto”. «I due terzi del mercato dell’Internet advertising in Italia sono riconducibili ai grandi Over The Top internazionali, come Google e Facebook: – commenta Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio Internet media del Politecnico di Milano – audience, dati e tecnologia stanno diventando i principali ambiti di competizione nel mercato pubblicitario on line». Una crescita di formati pubblicitari trascinata dai video, mentre si segnala come un quarto del mercato Internet advertising sia mobile. Nel 2015, infatti, l’Internet advertising su smartphone è cresciuto del 54 per cento, arrivando a 452 milioni di euro, mentre quello legato alle App per tablet è cresciuto del 35 per cento arrivando a quota 84 milioni: trend positivi previsti anche per il 2016. Per Andrea Lamperti dell’Osservatorio «Lo smartphone è il device con il maggiore impatto sulla crescita complessiva del mercato: crescerà con un tasso pari al 48 per cento nel 2016, a causa del costante e continuo spostamento dell’audience su questo canale. Arriverà così a valere quasi 670 milioni di euro con un peso pari al 28 per cento dell’Internet advertising complessivo: il 95 per cento dei circa 230 milioni di aumento rispetto al 2015 verranno raccolti qui».

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