Life Sciences, in Lombardia il 30% del valore della produzione in Italia

Life Sciences, in Lombardia il 30% del valore della produzione in Italia

In Lombardia il comparto delle life science ha superato la crisi pandemica con un valore della produzione della filiera che ha toccato i 74,5 miliardi di euro, corrispondente a +5,4% rispetto al 2020 (+5,5% rispetto al 2019); il valore aggiunto si attesta, invece, a quasi 27 miliardi (+3,5% rispetto al 2020 e +5,8% rispetto al 2019).

Sono i risultati della ricerca “La rilevanza della Filiera Life Sciences in Lombardia e in Italia”, presentato al Milano Life Sciences Forum 2022 promosso da Assolombarda.

Crescita anche nel 2020

Il documento ribadisce la rilevanza del comparto in questo particolare momento storico e certifica, dati alla mano, la centralità della Lombardia nel panorama nazionale e internazionale, ribadendo il posizionamento competitivo della Lombardia sul tema delle scienze della vita, oltre che la sua solida specializzazione nell’industria e nei servizi sanitari.

«La pandemia ha dimostrato la centralità della salute e della ricerca per il sistema economico e la società nel suo insieme», ha spiegato Sergio Dompé (nella foto), vice presidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences. «Oggi, le sfide legate a materie prime ed energia creano uno stress senza precedenti che mette in difficoltà anche molte aziende competitive. La collaborazione pubblico-privato è centrale ma preoccupa la contrazione della spesa sanitaria dal 7,1% del Pil nel 2022 al 6,1% nel 2025».

In base alle elaborazioni fornite dal Centro Studi, in Italia, nel 2021, il valore della produzione che riguarda la filiera ha raggiunto i 250 miliardi di euro, in crescita del 6,9% rispetto al 2020 e del 10,1%rispetto al 2019. Il suo valore aggiunto, inoltre, supera i 105 miliardi (+3,4% vs 2020, +4,8% vs 2019). La filiera delle life sciences lombarde costituisce uno dei piastri dell’economia nazionale: del resto, considerando sia il contributo diretto dei settori life sciences che l’indotto attivato in altri comparti economici, nel 2021 il valore aggiunto della filiera in Italia corrisponde al 10,6% del Pil.

L’incidenza del sistema, in Lombardia, è ancora superiore ed è pari al 13% del Pil regionale, con un valore aggiunto complessivo diretto e indotto di oltre 51,5 miliardi di euro. Non solo, la Regione offre anche un contributo considerevole al valore economico complessivo della filiera nazionale: in un’area in cui risiede un sesto della popolazione italiana opera il 20% degli addetti; si registra, inoltre, il 26% del valore aggiunto e il 30% del valore della produzione della filiera italiana. Una evidenza, quest’ultima, che è strettamente connessa al ruolo dell’industria che, da sola, attiva il 44% del valore della produzione (32,6 miliardi di euro) e il 36% del valore aggiunto (9,7 miliardi di euro) dell’intera filiera life sciences. Con riferimento alle due grandezze economiche considerate, rappresenta, inoltre, la metà dell’intero settore a livello nazionale. Non stupisce, in tal senso, la crescita registrata anche in un anno di grave contrazione dell’economia come il 2020: l’industria life sciences lombarda, tra il 2019 e il 2021, ha registrato un incremento pari al 9,7% in termini di valore della produzione e al +10,2% di valore aggiunto.

Quanto ai servizi sanitari, il documento del Centro Studi certifica la loro rilevanza strategica. Una circostanza confermata dalla risposta fornita in occasione dell’emergenza Covid-19 che, tra il 2020 e il 2021, ha riguardato la Lombardia, una tra le aree del mondo più colpite. I servizi sanitari, in particolare, rappresentano il 55% del valore aggiunto e il 34% del valore della produzione dell’intera filiera lombarda. Il settore, in questo territorio, è stato caratterizzato da una “dinamica” positiva tra il 2019 e il 2021 (+7,9% il valore della produzione; +1,2% il valore aggiunto).

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