Pharmaretail sta seguendo il fenomeno dei pharmainfluencer fin dagli esordi: farmacisti e farmaciste che hanno saputo interpretare le potenzialità della comunicazione attraverso i social media. Ora una indagine di Toluna, digital market research agency, ha indagato il rapporto degli italiani con i pharmainfluencer per capire come sono visti dai consumatori.
Due intervistati su tre seguono influencer che parlano di salute
Ricordiamo che il farmacista più seguito sui social è @il_socialmente_farmacista (141.000 follower), esperto di comunicazione al banco e sui social, con lui Pharmaretail ha realizzato recentemente anche una video rubrica. Altri pharmainfluencer che Pharmaretail segue da tempo sono Leyla Bicer, alias @la_bicer su Instagram, che nel tempo ha visto crescere la sua community (oggi conta 59.500 follower), e Vincenza Angelucci, ovvero @lafarmacistamamma, che oggi ha 22.400 follower.
La ricerca nasce a seguito del successo social, all’inizio del 2023, di un farmaco per il diabete, promosso e lodato per le sue proprietà dimagranti da influencer più o meno noti, che ha creato un fenomeno economico e sanitario dall’impatto inaspettato, che al contempo ha trainato la crescita della multinazionale produttrice e messo a repentaglio la reperibilità del medicinale in diverse parti del mondo.
La survey di Toluna, condotta a settembre, si è svolta in due step: una community online di 30 follower di almeno un influencer del mondo salute è stata coinvolta per un’analisi qualitativa, mentre uno studio quantitativo ha interpellato 1.000 rispondenti online. Dai risultati emersi 2 intervistati su 3 seguono almeno un influencer che parla di salute sui social. Il tema si declina in diverse macroaree: alimentazione (40%), salute fisica (38%), salute mentale (28%), cura degli animali domestici (21%) e dei bambini (14%).
Non esiste, rivela l’indagine, un’unica figura riconosciuta come adatta a parlare di salute sui social, anche se maggior credito viene dato agli esperti del settore (soprattutto psicologi, personal trainer e dietologi o nutrizionisti), la categoria più seguita in ambito health (66%). Al loro fianco troviamo, poi, anche content creator che offrono consigli (32%), influencer che raccontano la propria vita (28%) e celebrità del cinema o della TV (20%).
Almeno 1 rispondente su 3 tra chi segue pharmainfluencer sui social ha acquistato prodotti perché suggeriti da un creator. Tra i più scelti gli integratori alimentari, i prodotti per la cura e l’igiene personale, l’esercizio fisico e l’alimentazione animale e quelli legati alla gestione di sonno, ansia e stress. La promozione di prodotti da parte di questi influencer è per lo più percepita dai partecipanti alla survey come un consiglio amichevole. Oltre 1 su 2 dichiara, infatti, di apprezzare che suggeriscano prodotti per la salute e il 46% afferma di fidarsi di ciò che sponsorizzano perché provati da loro in prima persona.
Nel confronto con il personale medico, i pharmainfluencer lo eguagliano o addirittura superano in alcuni campi: secondo chi ha già concretizzato un acquisto dietro loro suggerimento, gli influencer sarebbero particolarmente adatti per consigli veloci (53%), facili (58%) e pratici (61%).
Tra gli intervistati la percezione del connubio tra social e salute è favorevole: gli influencer sarebbero uno stimolo al miglioramento personale e contribuirebbero a sdoganare temi una volta tabù come il supporto psicologico. Ciò nonostante, i consumatori sono consapevoli delle potenziali problematiche: esprimono dubbi sulle effettive competenze dei creator e timori che la prospettiva di guadagno possa mettere in secondo piano la salute dei follower. Di fronte a queste aree grigie, i consumatori chiedono più controlli per essere certi di potersi fidare (solo il 53% ne è convinto). Quasi 8 su 10, infatti, credono che parlare di salute sui social debba essere oggetto di regolamentazione e permesso solamente a chi possiede certificazioni professionali.
Il 71% dei rispondenti sente così il bisogno di verificare le informazioni diffuse dai pharmainfluencer, leggendo, per esempio le recensioni di altri acquirenti, facendo ricerche online o confrontandosi con il farmacista.