Cosmetica: un comparto che genera valore condiviso. L’intervista a Benedetto Lavino

Cosmetica: un comparto che genera valore condiviso. L’intervista a Benedetto Lavino

In occasione dell’Assemblea pubblica di Cosmetica Italia, è stato presentato lo studio dal titolo “La cosmetica crea valore per l’Italia”, condotto da Althesys con il contributo del Centro Studi di Cosmetica Italia.

La ricerca ha misurato il valore condiviso generato dal sistema della cosmetica per l’intero Paese, dimostrando che esso in Italia ha generato un valore condiviso pari a 22,3 miliardi di euro nel 2021. Pharmaretail ha chiesto a Benedetto Lavino, neopresidente di Cosmetica Italia (nella foto), di raccontare la sua visione del comparto e i risultati dello studio.

 

Ci può spiegare qual è la sua visione del cosmetico come prodotto e del comparto in generale?

Dai gesti legati all’igiene, passando per idratazione e protezione, fino ad arrivare al tocco finale di rossetto, profumo o dopobarba, i prodotti cosmetici sono indispensabili per il benessere di ognuno, in ogni età della vita. Sono una parte fondamentale della nostra routine quotidiana e contribuiscono in maniera significativa alla nostra qualità di vita; basta pensare che, secondo lo European Consumer Perception Study 2022, commissionato da Cosmetics Europe (associazione europea delle industrie cosmetiche), il 70% dei consumatori europei considera i cosmetici importanti – o molto importanti – per accrescere la propria autostima (72% nel panel italiano, di cui 83% donne e 60% uomini); il 72% degli europei considera il loro uso importante per la vita quotidiana (77% panel italiano).

 

Come esce il comparto da questi anni di pandemia e crisi energetica?

Quello della cosmesi è un comparto che nel corso dell’ultimo biennio ha dimostrato di essere solido e maturo, in grado di affrontare scenari estremamente complessi e sfidanti. Lo confermano le rilevazioni del Centro Studi di Cosmetica Italia, che ci permettono di inquadrare un pieno superamento di queste criticità già a fine 2021, con un fatturato totale del settore cosmetico in Italia di 11,8 miliardi di euro, salito a 13,2 miliardi di euro secondo i preconsuntivi 2022.  Le previsioni per il 2023 ci portano a un ulteriore balzo a 14,2 miliardi di euro, con un incremento di ben 2 miliardi rispetto ai valori pre-Covid. Come settore, ci siamo riscoperti capaci non solo di assorbire le difficoltà dello scenario macroeconomico, ma anche di reagire e adattarci ai cambiamenti di contesto economico e sociale, investendo in innovazione e sviluppo. Abbiamo compreso come la competitività si raggiunga attraverso azioni che non penalizzano, bensì rafforzano e uniscono la filiera.

 

La ricerca di Althesys mostra che il comparto cosmetico offre un importante contributo al Paese, anche in termini di valore condiviso: alla luce di questi numeri, cosa chiedete alle istituzioni?

I numeri che emergono da questa analisi forniscono una certificazione autorevole di come il settore cosmetico sia in grado di generare un valore vasto e tangibile, che investe non solo il comparto stesso ma anche tutti quelli a esso connessi. Il sistema della cosmetica in Italia ha generato un valore condiviso pari a 22,3 miliardi di euro nel 2021. Un ammontare rilevante che equivale all’1,25% del Pil dello stesso anno. Valore condiviso è sinonimo di benefici per la collettività: ricordiamoci che il 90% delle ricadute dirette è percepito dallo Stato, dai lavoratori e da altre aziende della filiera. La contribuzione fiscale generata è di 6,7 miliardi di euro tra filiera e indotto; il 30% del valore creato è distribuito allo Stato attraverso le varie imposte e i contributi. Significativa è anche la ricaduta occupazionale legata al sistema della cosmetica in Italia. Si tratta di un vero e proprio effetto moltiplicatore che comporta 6,3 posti di lavoro aggiuntivi nella filiera allargata per ogni addetto dell’industria cosmetica. Inoltre, le aziende dedicano a salari e contributi 6,4 miliardi di euro, dando lavoro a circa 155.000 addetti nella catena che va dalla produzione alla distribuzione. Il numero dei lavoratori sale a 390.000 includendo i canali professionali di estetica e acconciatura. I salari pagati, se comparati ai consumi, equivalgono a quanto necessario per il sostentamento di 220.000 famiglie. È anche alla luce di questi numeri che puntiamo ad accreditare sempre più la cosmesi tra i driver del made in Italy nel mondo, ambasciatrice di elevati standard di qualità, sicurezza e innovazione.

 

Quali sono i progetti per il futuro della sua presidenza?

Nel solco del lavoro svolto dai presidenti che mi hanno preceduto, guarderò con pragmatismo alle sfide e alle trasformazioni che inevitabilmente investiranno il settore cosmetico. Mai come oggi è fondamentale fare sistema per affermare il valore economico, scientifico e sociale del prodotto cosmetico, indispensabile per il benessere di ciascuno, e della sua industria. Un settore portante per la competitività del Paese, a cui faremo in modo che sempre più guardino con interesse e consapevolezza le istituzioni, italiane ed europee. Anche per questa ragione collaboreremo con il governo affinché ascolti le istanze che formuleremo a supporto delle nostre imprese per accompagnarle in un processo duraturo di crescita del business e affermazione della reputazione in Italia e all’estero. Ci impegneremo a diffondere i dati sul valore condiviso complessivo generato dal nostro settore lungo tutta la filiera e a promuovere la capacità del sistema della cosmetica di creare ricchezza e avere un impatto socioeconomico rilevante. La storica collaborazione con BolognaFiere Cosmoprof troverà voce nelle attività di internazionalizzazione, nella valorizzazione del cosmetico italiano sui mercati esteri, nella promozione dell’omonima fiera di riferimento. Anche il progetto culturale Milano Beauty Week prosegue il suo cammino di crescita con l’edizione 2023, con l’obiettivo di continuare a dare luce alla filiera della bellezza e a un’industria che fa bene al Paese.

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