Farmacisti: che cosa è cambiato e che cosa si aspettano dal futuro? L’indagine Ipsos presentata a Retail4pharma

Farmacisti: che cosa è cambiato e che cosa si aspettano dal futuro? L’indagine Ipsos presentata a Retail4pharma

Il farmacista oggi svolge sempre di più un ruolo di pubblica utilità e di consiglio in area salute e ne è consapevole. Sono le conclusioni della survey realizzata da Ipsos “Il farmacista e la farmacia in continua evoluzione nel mondo della salute” presentata nel corso dell’evento Retail4pharma Day, che si è tenuto lo scorso 5 luglio a Milano. L’indagine ha coinvolto 700 farmacisti intervistati: la consapevolezza di trovarsi al centro di un percorso di evoluzione professionale è testimoniata anche dall’ambizione dichiarata di incrementare e differenziare i servizi da offrire al cittadino. È infatti, in crescita, rispetto al 2022, la volontà di fornire in futuro ulteriori prestazioni all’interno della farmacia attraverso la collaborazione con professionisti sanitari, quali fisioterapista, infermiere e psicologo; ma anche i servizi di telemedicina, spirometria e deblistering.

Riorganizzazione degli spazi e incremento dei servizi

Fra i 700 farmacisti intervistati nel corso della survey, giunta al terzo anno, il 71% è rappresentato da titolari di farmacia: 54% uomini, 46% donne, con in media 25 anni di professione. Quest’anno l’indagine è stata focalizzata sul ruolo del farmacista e l’implementazione della farmacia dei servizi, sui nuovi competitor della farmacia e sulla nuova organizzazione degli spazi in farmacia

Per l’86% degli intervistati il farmacista svolge un ruolo di pubblica utilità in area salute attraverso l’offerta di numerosi servizi; per 81% è sempre più una figura di riferimento in area salute per il cittadino e ha sempre più il ruolo di consiglio in area salute. D’altra parte, per quasi 9 farmacisti su 10 il lavoro è oberato da pratiche burocratiche e amministrative.

Per 8 su 10 il farmacista deve essere sempre più informato sui diversi farmaci/prodotti per la salute in modo da poter consigliare al cliente il farmaco/prodotto più adatto.

Tra i servizi offerti: il 96% del campione propone la misurazione della pressione, l’80 la misurazione della glicemia, il 74% la misurazione di colesterolo e trigliceridi, il 12% la spirometria. Per quanto riguarda i servizi relativi ai farmaci, il 92% degli intervistati fa Dpc, il 69% ordinazione di farmaci con ritiro in farmacia, il 57% fa consegna a domicilio di farmaci. Il servizio Cup è erogato dal 72% degli intervistati, la telemedicina dal 64%.

Tra i servizi che si vorrebbero implementare in futuro ci sono: servizi infermieristici (41%), spirometria (38%), telemedicina (41%), fisioterapista in farmacia (27%) e psicologo (23%).

Il deblistering, indicato come servizio attuale dal 4% degli intervistati, è un servizio che il 25% dei farmacisti vorrebbe proporre in futuro.

In uno scenario in forte mutamento, soprattutto le piattaforme di e-commerce specializzate ma anche le piattaforme generaliste vengono viste dal farmacista come i principali concorrenti. Tra i competitor della farmacia, il 69% considera le piattaforme di e-commerce specializzate del farmaco, il 64% le piattaforme generaliste, il 36% la Gdo e il 10% la parafarmacia. Le due tipologie di piattaforme si differenziano per la commercializzazione di categorie di prodotto differenti: la piattaforma specializzata soprattutto per integratori, farmaci Otc/Sop e prodotti veterinari, mentre le piattaforme generaliste per dispositivi medici, prodotti per il benessere sessuale e la dermocosmesi. La farmacia rimane un importante punto di riferimento grazie alla competenza del farmacista in grado offrire un counseling esperto.

Secondo quanto riportato nella survey, il farmacista ha già intrapreso alcune attività per rispondere ai nuovi bisogni; per esempio, il 76% ha una pagina social della farmacia gestita autonomamente; il 38% ha una Fidelity card che permette al cliente di ottenere sconti/sfruttare alcuni servizi esclusivi; il 9% un sito e-commerce.

Il farmacista negli ultimi anni ha percepito la necessità di fare alcune modifiche nell’organizzazione degli spazi interni alla farmacia: più della metà ha cambiato l’organizzazione degli spazi e l’arredo della mia farmacia, non essendo più un solo luogo di dispensazione di farmaci. Il 55% ha dichiarato che l’incremento dei servizi offerti ha portato a una riorganizzazione degli spazi (es. creazione di aree dedicate, inserimento gondole/espositori ecc.). Il 66% ha riorganizzato i prodotti a scaffale e il 14% intende farlo in futuro. Il 28% ha creato spazi per effettuare consulenze al cliente (es. chek-up cutaneo, consulenza al paziente oncologico…) e il 30% intende farlo nei prossimi 6/12 mesi. Il 16% ha creato aree dedicate a prestazioni offerte da professionisti sanitari. Come si può intuire, sono in particolare le farmacie più grandi quelle che hanno realizzato maggiori cambiamenti nello store.

Le attese per il futuro dei farmacisti intervistati vanno nella direzione dello sviluppo e consolidamento di servizi che offrano una assistenza ancor più evoluta e specifica al paziente, cioè una ulteriore specializzazione in area diagnostica e un ampliamento dell’assistenza al paziente. Infine, secondo i risultati della ricerca, rispetto al passato la farmacia si trova a convivere con due anime diverse: da una parte quella che avvicina la farmacia a un piccolo poliambulatorio, con ampliamento dei servizi al cittadino e il ruolo di counselling esperto del farmacista; dall’altra, quella che per competere con Gdo e canali online deve investire per migliorare l’esperienza in store.

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