Solari: da prodotti stagionali a protagonisti della skincare tutto l’anno, le potenzialità per la farmacia

Solari: da prodotti stagionali a protagonisti della skincare tutto l’anno, le potenzialità per la farmacia

Ci sono due categorie di cosmetici che più di altre, fatte salve le imprevedibilità legate alla grave crisi del conflitto in Ucraina, possono aspirare ad allargare la quota di mercato: sono i solari e, in seconda battuta, i prodotti antipollution che, tra l’altro, spesso convergono in un’unica formula.

Nel senso che sono sempre più numerose le case cosmetiche che propongono linee solari specifiche per la protezione in città e che, come tali, contengono anche ingredienti studiati per fronteggiare lo stress ossidativo indotto dall’inquinamento, outdoor ma anche indoor. Di più: la diffusa preoccupazione riguardo non solo ai danni provocati dai raggi ultravioletti (in particolare dagli UVA, nocivi per la pelle in qualsiasi ambiente, anche urbano), ma anche dagli infrarossi e soprattutto dalla luce blu (che come gli infrarossi non risente dell’altitudine e della latitudine), sembra sia in grado di sdoganare la stagionalità dei solari. Lo sostiene una recente nota di Cosmetica Italia (https://www.cosmeticaitalia.it/centro-studi/I-solari-anche-senza-il-sole/), che osserva testualmente: “I lunghi periodi di lockdown, il contingentamento e le limitazioni ai viaggi hanno fortemente condizionato il consumo di solari nel corso del 2020 e, seppur in misura inferiore, anche nel 2021. Finalmente, questa categoria outsider dei valori di sell-out nel corso della pandemia, torna alla ribalta: la stagionalità dei solari può, infatti, essere finalmente abbattuta estendendone il consumo durante tutto l’anno grazie alla funzione di protezione non solo dai raggi UV. Da uno studio condotto da Mintel emerge infatti la consapevolezza dei consumatori, a livello mondiale, dell’impatto dell’inquinamento indoor e outdoor sulla pelle”. In particolare, dall’indagine Mintel citata da Cosmetica Italia emergono alcuni dati particolarmente interessanti: il 41% delle donne inglesi che utilizza prodotti per la cura del viso considera l’inquinamento uno dei tre principali fattori che influiscono sull’aspetto della pelle, mentre i consumatori francesi sono preoccupati per il 62% dall’inquinamento indoor, per il 49% dall’inquinamento dalle radiazioni elettromagnetiche e per il 48% dalla luce blu.

Solari e altri prodotti contro la luce blu: perché sono vincenti per la farmacia

La riprova del forte interesse verso i danni cutanei indotti dalla combinazione tra smog e intero spettro solare è la capillare immissione sul mercato di una nuova generazione di solari “da profumeria” o da altri canali, che include anche una protezione contro la luce visibile, e in particolare la sua frazione blu, che insieme agli infrarossi è ritenuta corresponsabile del fotoinvecchiamento poiché potenzia le reazioni chimiche di tipo ossidativo. Ma è la farmacia che, in questo ambito, risulta “storicamente”, se così si può dire, più preparata e attrezzata. E non solo perché un po’ in tutta Europa i solari vengono ormai considerati una sorta di “parafarmaco” (negli USA sono addirittura classificati come medical device), ma anche perché la maggioranza delle formule solari vendute nel canale farmacia, in particolare quelle destinate alle pelli problematiche (ad esempio sensibili, intolleranti, con couperose o acneiche), contengono solitamente quei filtri fisici o i blend di filtri fisici e da “chimica buona” che sono ritenuti i più validi anche per schermare contro la luce visibile/luce blu e gli infrarossi. «Per proteggersi da tutta la radiazione che arriva sulla nostra pelle in qualsiasi ambiente – mare, montagna, città – attualmente la soluzione più efficace è applicare creme con filtri fisici, ovvero con molecole, come il biossido di titanio, che riflettono l’energia delle radiazioni. Ma ancora più performanti sono le formule solari che contengono blend di filtri fisici fotostabili e di filtri “da chimica buona” e di nuova generazione, come il mexoryl e il tinosorb, che sono state studiate proprio dai laboratori di case cosmetiche da farmacia», spiega a Pharmaretail il dermatologo e cosmetologo Leonardo Celleno, presidente AIDECO (https://www.aideco.org/). Quasi tutte le formule solari da farmacia, poi, includono anche sostanze che migliorano i meccanismi di difesa della pelle sia contro l’intero spettro della radiazione solare sia contro lo smog, come l’ectoina o i derivati del betaglucano, insieme ad antiossidanti più specifici per il fotoinvecchiamento, come luteina e licopene, e poi vitamina E e altri idratanti, come ceramidi e acido ialuronico.

Cosmetici per la luce blu “naturale” e “artificiale”: quali le caratteristiche, come e perché proporli

Oltre alla protezione solare da città open air, c’è un altro valido motivo per proporre cosmetici con formule protettive ad ampio spettro: difendere la pelle anche dalla luce blu emessa dai dispositivi elettronici (smartphone, tablet, pc, tv). Che poi è la stessa di quella naturale, solo più diretta e concentrata sulla pelle e responsabile di quello che è stato ribattezzato “digital aging”, da stile di vita iper-connesso, che esacerbando lo stress ossidativo e rallentando la generazione cellulare, rende la pelle opaca e tendente a segnarsi e a macchiarsi. Cosa consigliare, dunque, per proteggere la pelle anche dalla luce blu, sia da quella naturale che da smartphone & C.? «Ormai esiste un’ampia gamma di cosmetici e dermocosmetici da farmacia che hanno formule multifunzione e che assolvono a questa esigenza anche in ambiente urbano, non solo in vacanza, come i sieri in ampolla con filtri solari ad ampio spettro e ingredienti booster e antimacchia e come i solari compatti colorati, perfetti anche in sostituzione dell’abituale fondotinta. Di solito contengono, infatti, mix di filtri fisici micronizzati, sensorialmente più gradevoli e privi dell’effetto “patina bianca” – che sarebbe particolarmente antiestetica soprattutto in città -, e filtri chimici di ultima generazione, insieme ad antiossidanti che proteggono anche dall’inquinamento, chimico e digitale, come licopene, luteina, vitamina C», suggerisce il dermatologo Celleno, che ricorda come sia utile proporre anche contro la combinazione smog e digital aging l’eventuale integrazione con supplementi a base di antiossidanti, come i polifenoli (proantocianidine, carotenoidi, resveratrolo) ed acidi grassi insaturi (Omega 3 e Omega 6).

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AUTORI

Autrice di testi specialistici e giornalista esperta di salute e cosmesi. Collabora da diversi anni con quotidiani e periodici a diffusione nazionale – attualmente per D La Repubblica, Starbene, F, Grazia e Natural Style – per argomenti di benessere, alimentazione, bellezza e dermocosmesi, fitness psicologia e ambiente.