Effetti negativi dell’uso non corretto dei farmaci sull’ambiente e di conseguenza sulla salute pubblica costituiscono un motivo di preoccupazione crescente sia sul fronte scientifico sia da parte della politica e dell’opinione pubblica. Infatti, in parallelo all’adozione del Next generation EU, si è intensificato il dibattito politico a livello europeo riguardo alla necessità di investire sulla compatibilità ambientale delle attività economiche professionali, in particolare nel settore della salute.
Di questi argomenti si è parlato nel convegno dal titolo “One planet, one health. Farmaci e sostenibilità: come ridurre l’impatto ambientale, il ruolo del farmacista e nuove proposte”, a cura della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, che si è svolto durante Cosmofarma 2022.
Formazione universitaria e sostenibilità
In concreto che cosa può fare il farmacista per informare i cittadini sulla gestione e sullo smaltimento dei farmaci e, più in generale, per promuovere una filiera sostenibile per il pianeta? «In qualità di professionisti del farmaco», ha spiegato Roberto Tobia (nella foto), presidente del Pgeu e segretario di Federfarma nazionale, «i farmacisti di comunità sono nella posizione ideale per rendere consapevoli i pazienti riguardo ai temi della sostenibilità ambientale, promuovere il corretto uso smaltimento dei farmaci e fornire consigli sulla disponibilità di prodotti a minor impatto ambientale». In questo contesto, il Pgeu ha pubblicato un documento con le best practice grazie alle quali la farmacia territoriale può contribuire a ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento dei farmaci. L’idea alla base del documento è fornire specifiche raccomandazioni a tutte le farmacie europee per arrivare all’obiettivo di una farmacia verde sostenibile, ma anche quello di evidenziare le migliori pratiche adottate nei diversi Paesi europei. Il documento sottolinea anche l’elevato livello di consapevolezza e la crescente sensibilità dei farmacisti riguardo i possibili effetti negativi di una gestione scorretta del farmaco sulla salute dei cittadini e dell’ambiente.
I farmacisti europei sono quindi convinti che occorra trovare un giusto equilibrio tra una maggiore consapevolezza dei potenziali effetti negativi che i farmaci possono causare all’ambiente e l’accesso a farmaci sicuri ed efficaci.
D’altra parte, ha sottolineato Tobia, «gli Stati membri dovrebbero sviluppare linee guida e materiale informativo per gli operatori sanitari sul corretto dei farmaci; e tali linee guida dovrebbero essere redatte in stretta collaborazione con le associazioni nazionali e locali di farmacisti, per garantire una loro applicazione nell’attività quotidiana della farmacia». Inoltre, si dovrebbe valutare la possibilità di includere nella formazione universitaria e nei programmi di formazione continua dei farmacisti tematiche inerenti ai rischi per l’ambiente derivanti da un uso non corretto dei farmaci come parti di un approccio One health.
Infine, il documento del Pgeu fornisce spunti interessanti per individuare le azioni che le farmacie potrebbero quotidianamente mettere in pratica per ridurre l’impatto ambientale. Non sono solo i farmaci ad avere un impatto potenzialmente negativo, basti pensare a quanto sia più ecologica la distribuzione di farmaci a pochi passi dal domicilio del paziente ovvero in farmacia piuttosto che la distribuzione diretta negli ospedali o nelle Asl, spesso lontani da casa e raggiungibili solo con mezzi inquinanti.
In Italia Assinde rappresenta un esempio virtuoso nella gestione dello smaltimento dei resi medicinali e dei medicinali scaduti. Dal 1980 il nostro Paese si distingue nel panorama europeo per questo servizio – realizzato grazie alla collaborazione tra Farmindustria, Federfarma, Assofarm, Adf e Federfarma Servizi – che ha consentito alla farmacia italiana di organizzare un efficiente sistema di raccolta e smaltimento dei farmaci scaduti o comunque invendibili presenti in farmacia, in conformità con tutti i criteri di rispetto dell’ambiente via via stabiliti dal legislatore.
Nel 2022 la Fondazione Francesca Rava, nell’ambito di “In Farmacia per i bambini”, promuoverà la visione olistica One Health, modello sanitario riconosciuto dal ministero della Salute e dalla Commissione Europea, basato sul riconoscimento dell’interconnessione tra salute umana, animale e dell’ecosistema. Quest’anno l’iniziativa sarà, infatti, all’insegna della sostenibilità sociale e ambientale, favorendo l’attivazione di tutti gli anelli che gravitano attorno ai bambini; dalla farmacia – anello centrale in quanto servizio di prossimità per eccellenza e testimonial di comportamenti sostenibili e di iniziative a sostegno della prevenzione e del benessere generale – alla medicina territoriale, scuola e comunità.