Comifar recupera alimenti e integratori resi dall’industria, per un progetto di sostenibilità

Comifar recupera alimenti e integratori resi dall’industria, per un progetto di sostenibilità

Nell’Unione europea si producono 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari all’anno, circa 173 kg pro capite, per un valore complessivo di circa 143 miliardi di euro. Si stima che questo corrisponda a uno spreco di circa il 20% del cibo prodotto. Nell’ambito della distribuzione intermedia del farmaco la distruzione della merce resa, di norma inviata al macero o allo smaltimento, è una pratica consolidata da tempo, eppure molti dei prodotti resi da clienti e fornitori – alimenti, baby food, integratori, ma anche dispositivi medici – hanno ancora una vita residua prima della scadenza. Non solo possono ancora essere consumati ma evitare di distruggerli consente anche di evitare ulteriori emissioni di CO2.

Il Gruppo Comifar ha avviato un progetto pilota per convertire la gestione della merce resa da fornitori e clienti in un progetto di sostenibilità circolare a vocazione sociale e ambientale.

Prodotti ritirati dal Banco Alimentare e redistribuiti

Comifar, che serve oltre 11.000 farmacie, ha ideato un progetto speciale, partito ad aprile 2023, che prevede una nuova politica sui resi da clienti e fornitori: 850 referenze, tra alimenti per celiaci, integratori e baby food saranno salvati dal macero ogni settimana. «Con questo progetto vogliamo sviluppare un sistema virtuoso e circolare, che vada nella direzione di un impegno serio, sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale», ha spiegato Roberto Porcelli, amministratore delegato del Gruppo Comifar. «Per le grandi imprese è tempo di ripensare metodologie e processi guardando a uno sviluppo sempre più sostenibile, dimostrando responsabilità verso chi ha più bisogno. CircularHealth è un chiaro esempio di come in Comifar interpretiamo il senso più ampio della nostra missione quotidiana di distribuire salute: ovvero quando il successo del business combacia con il successo dell’intero sistema, a vantaggio del benessere di tutta la collettività».

Il progetto, appena partito, consentirà, oltre che di risparmiare sulle emissioni di CO2, anche di collaborare con enti benefici, tra cui il Banco Alimentare. Al progetto hanno aderito alcune aziende tra i fornitori Comifar, quali Danone Nutricia spa Società benefit, Humana Italia spa, Buona spa Società benefit, Dr. Schar ag spa, Enervit spa.

I prodotti resi dalle farmacie e quelli ritirati dal magazzino e da rendere all’industria, che hanno una data di scadenza che consente ancora il loro utilizzo a breve, vengono ritirati settimanalmente dal Banco Farmaceutico presso i magazzini di Comifar, per conferirli alle persone che ne hanno bisogno.

Il progetto sta coinvolgendo, in questa prima fase, tre dei suoi grandi hub distributivi – Novate Milanese, Carinaro e Sassari – che prevedono di salvare dalla distruzione dieci tonnellate di prodotti nel corso dell’anno.

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