Distribuzione health, è necessario investire nella sostenibilità ambientale

Distribuzione health, è necessario investire nella sostenibilità ambientale

La pandemia ha messo in luce la rilevanza della logistica nel nostro sistema economico, confermandone il ruolo strategico. Nello stesso tempo, gli sforzi richiesti e le nuove dinamiche di lavoro imposte dalle norme sanitarie per il contenimento della pandemia hanno fornito nuovo impulso all’evoluzione digital e a quella green.

A puntare sulla sostenibilità è Assoram, associazione che rappresenta la distribuzione primaria health, che ha organizzato un convegno sul tema, dal titolo “Logistica e trasporto health: percorsi di sostenibilità ESG”, partendo dal concetto che oggi fare business non può più prescindere dalla tutela dell’ecosistema e della società e che  investire sempre più nei processi ESG (ambientali, sociali e di governance) avrà un valore competitivo sul mercato.

Un vantaggio competitivo

La carenza di risorse formate sul tema è tra i principali motivi che scoraggia le Pmi dall’intraprendere questo percorso; per questo Assoram ha recentemente lanciato una survey anonima presso i suoi associati, al fine di valutare la sensibilità verso i progetti ESG.

I primi dati emersi dalla survey sono in linea con il trend generale, riscontrato da diversi studi sia a livello europeo che italiano: la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno rallentato l’attuazione dei progetti in ambito sostenibilità. «Nonostante il dibattito sempre più attivo sul tema e la normativa stringente, le imprese medio-piccole intendono la sostenibilità ambientale e sociale ancora come un elemento dal forte impatto economico e dal basso valore percepito», ha commentato Mila De Iure (nella foto), direttore generale di Assoram.

«La pandemia ha rappresentato uno spartiacque nella percezione della logistica: siamo passati da un sistema a risorse infinite a un sistema a risorse limitate. È cambiata la prospettiva: la logistica, grazie anche alla diffusione dell’e-commerce, si è spinta sempre più al domicilio del cliente finale, che adesso è più attento a questi temi», ha spiegato Daniele Testi, presidente di SOS LOGistica, associazione fondata nel 2005 con l’obiettivo di raccogliere e disseminare buone pratiche di logistica e mobilità sostenibile, che nel 2020 ha lanciato un suo rating di sostenibilità. «Tra il fare e il non fare, il vero rischio è quest’ultimo», ha sottolineato Testi. A penalizzare l’immobiilsmo «sarà non solo una normativa che diventa più stringente, ma anche il mercato, perché chi avvia un percorso di sostenibilità tenderà a prediligere partner sostenibili». Non esiste una ricetta unica, il percorso va disegnato su misura dell’azienda. Infatti, sono comprensibili le preoccupazioni delle piccole e medie imprese, che vedono in questi progetti un rischio elevato: un grande dispiego di tempo e risorse a cui si accompagna incertezza del ritorno percepito.

Un esempio positivo è quello di Bomi, prima azienda italiana del settore sanitario ad aver ottenuto il marchio Sustainable Logistic in Italia. «Confronti come quello di oggi servono a evidenziare che la sostenibilità ambientale e sociale delle aziende non può prescindere da quella economica. Noi siamo convinti che la distribuzione health possano essere promotori dello sviluppo sostenibile perché questo comparto ha nel suo Dna ottime capacità di sostenibilità economica, vivendo un mercato sempre più competitivo con rischi crescenti legati alla business continuity», ha spiegato Serena Sessa, EMEA QA-RA Director & Global Sustainability Supervisor del Gruppo Bomi.

Una secondo caso di eccellenza è quello di Columbus Logistics, diventato il primo operatore italiano di logistica conto terzi carbon neutral per gli scopi 1 e 2 (emissioni dirette e indirette). Si tratta di una azienda molto attiva sul fronte della sostenibilità, i cui primi progetti risalgono a venti anni fa, seguiti nel 2002 dalla certificazione Iso 14001, norma internazionale che certifica il sistema aziendale di gestione ambientale.

In conclusione, emerge che essere sostenibili può rappresentare un vantaggio competitivo in termini economici, perché non solo si contribuisce attivamente alla lotta ai cambiamenti climatici ma si attraggono nuovi talenti e nuovi partner commerciali.

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