Ottimi risultati per la fase pilota del progetto salva ambiente Recupera e Respira

Ottimi risultati per la fase pilota del progetto salva ambiente Recupera e Respira

Sono oltre 30.000 gli inalatori respiratori esauriti raccolti nelle farmacie del Friuli-Venezia Giulia e smaltiti in un impianto certificato, evitando così il rilascio in atmosfera di residui, grazie al progetto “Recupera e Respira” realizzato da Chiesi Italia e Federfarma in sinergia con la Regione Friuli-Venezia Giulia. Attraverso il coinvolgimento dei farmacisti e delle oltre 400 farmacie territoriali in cui sono presenti i Box di “Recupera e Respira”, in nove mesi di progetto sono stati raccolti gli inalatori esauriti, prodotti da qualsiasi azienda farmaceutica, che altrimenti sarebbero finiti nella raccolta indifferenziata.

Limitare la dispersione di gas propellenti

“Recupera e Respira” è il primo progetto pilota nell’Unione Europa co-creato da Chiesi Italia con Federfarma con l’intento di sensibilizzare all’uso corretto degli inalatori respiratori, esortando le persone con patologie respiratorie a prendersi cura della propria salute e dell’ambiente in cui vivono, non lasciando nella raccolta indifferenziata i loro dispositivi esausti.

La raccolta degli inalatori all’interno delle farmacie e la loro termovalorizzazione certificata (con temperatura sopra i 1.100°C) permettono di limitare l’effetto della dispersione in atmosfera dei residui di gas propellenti HFA contenuti negli spray, delle componenti di alluminio e di plastica, generando anche energia elettrica per la rete regionale. Il progetto è nato dall’impegno di Chiesi per migliorare la qualità di vita delle persone e la qualità dell’aria, in linea con l’obiettivo di raggiungere Zero Emissioni di CO2 entro il 2035: tra le azioni per la riduzione delle emissioni, lo sviluppo da parte dell’azienda di un inalatore spray (pMDI) a basso impatto ambientale, sostituendo l’attuale propellente idrofluorocarburo (HFA 134a) con un nuovo propellente (HFA-152a) a basso potenziale di riscaldamento globale, con un potenziale di riduzione delle emissioni del 90%.

«Il progetto rappresenta un esempio concreto di applicazione degli accordi volontari previsti dal Testo Unico Ambientale e promossi dal ministero dell’Ambiente per la sperimentazione di modelli innovativi di gestione dei rifiuti. Si tratta di una sperimentazione che ha portato significativi risultati e che intendiamo replicare anche per altre filiere», ha spiegato Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Questi primi risultati del progetto pilota, che continuerà anche per tutto il 2024, sono stati presentati a Rimini nel corso della 26ª edizione di Ecomondo. Il progetto si avvale della collaborazione di Assinde e Eco Eridania, società specializzate nella corretta raccolta e smaltimento dei prodotti farmaceutici.

Dai risultati di questa prima fase del progetto è stato stimato che 4 persone su 10 hanno riportato in farmacia i loro dispositivi una volta utilizzati, consentendo di smaltirli correttamente in un impianto certificato, producendo la termovalorizzazione del 22,6% di tutti gli inalatori, spray e polvere, dispensati sul territorio regionale per il trattamento di asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).

«Gli ottimi risultati ottenuti testimoniano l’impegno delle farmacie nel raggiungimento della sostenibilità ambientale. Sicuramente al successo dell’iniziativa ha contribuito il rapporto di fiducia tra cittadino e farmacista che mantiene sempre aperto un canale di comunicazione privilegiato», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «La consapevolezza dell’interconnessione tra ambiente e salute e la possibilità di attuare “semplicemente” comportamenti virtuosi per la sostenibilità del nostro ecosistema sono fondamentali per un cambiamento nei comportamenti, che auspichiamo porti a migliorare la qualità della vita delle persone e dell’ambiente».

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