Allarme nucleare, no a scorte e assunzione senza prescrizione di farmaci a base di iodio, l’Italia ha un piano

Allarme nucleare, no a scorte e assunzione senza prescrizione di farmaci a base di iodio, l’Italia ha un piano

Salgono nel mondo le apprensioni sul rischio di un attacco o di incidente nucleare in Europa e si ritorna a parlare dell’opportunità di utilizzare farmaci contro le radiazioni.

L’allarme è stato sollevato anche alla luce della notizia che gli Stati Uniti hanno acquistato 290 milioni di dollari di un farmaco contro la sindrome da radiazione acuta nei bambini e negli adulti. Le autorità americane hanno spiegato che non è stato accelerato dalla guerra in Ucraina, e che rientra nel piano di sicurezza contro i rischi radiologici. In Italia farmacisti e medici sono d’accordo nel tranquillizzare gli italiani rispetto alla capacità del Paese di fornire iodoprofilassi in caso di reale necessità.

Un piano di distribuzione

Per iodoprofilassi si intende un intervento per la protezione della tiroide che consente di minimizzare gli effetti nella popolazione esposta a radioisotopi dello iodio. Lo iodio, infatti, è un micronutriente essenziale per l’organismo e viene assunto consumando gli alimenti che ne sono ricchi. «La tiroide riesce a concentrarlo, per utilizzarlo quando serve ma proprio la tiroide è uno dei principali organi bersaglio del danno da radiazioni», ha spiegato Annamaria Colao, presidente della Società italiana di endocrinologia intervistata dal Sole24ore. «Se da una parte è vero che «la iodoprofilassi protegge la tiroide, inibendo o riducendo l’assorbimento di iodio radioattivo», dall’altra «l’assunzione di iodio serve solo nelle ore successive a incidenti nucleari, perché dopo pochi giorni la radioattività cala». Mentre «l’assunzione ingiustificata di medicinali può provocare alterazioni anche gravi della funzione tiroidea».

Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, ha assicurato che in Italia «ci sono scorte di pillole a base di ioduro di potassio e c’è un piano di distribuzione straordinario in farmacia, in caso di vero allarme nucleare». Le pillole di iodio servono per contrastare gli effetti dell’inalazione di iodio radioattivo o di una contaminazione da parte di questa sostanza. Tuttavia, «assumere ora queste pillole non ha alcun senso», anche perché assumere iodio senza una vera necessità potrebbe avere effetti collaterali a carico della tiroide.

Questa rassicurazione è confermata anche da Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «Le scorte di farmaci a base di iodio nelle farmacie italiane non mancano», ha spiegato sulle colonne del Sole 24 Ore, ma approvvigionarsene ora è inutile e assumere tali farmaci senza una reale necessità è non solo inappropriato, ma anche dannoso. È questa l’indicazione che noi farmacisti diamo ai cittadini quando ci chiedono consigli sul tema».

Intanto in Finlandia, Paese confinante con la Russia, le farmacie hanno esaurito le pasticche di iodio, dopo l’invito del ministero della Salute a comperarle in maniera preventiva, per chi ha meno di 40 anni, considerando possibile il rischio di un attacco nucleare. L’associazione nazionale dei farmacisti finlandesi ha rassicurato che le compresse di iodio saranno nuovamente disponibili a livello nazionale a breve termine.

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