Assosalute lancia Non Mi Scadere Sui Farmaci, una campagna per informare i cittadini sul corretto smaltimento dei farmaci scaduti

Assosalute lancia Non Mi Scadere Sui Farmaci, una campagna per informare i cittadini sul corretto smaltimento dei farmaci scaduti

Gli italiani conoscono i punti di smaltimento dei farmaci, ma oltre il 70% ancora non sa esattamente come gestire la raccolta differenziata nei bidoni.

Sono i risultati di una survey condotta da Ipsos per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione.

I dati emersi sono stati lo spunto per l’ideazione di una campagna di informazione dal titolo “Non Mi Scadere Sui Farmaci”, che ha lo scopo di educare e informare il cittadino sul corretto smaltimento dei farmaci scaduti.

Farmacie e farmacisti riconosciuti come canali di informazione autorevoli

Dalla ricerca Ipsos, emerge che 1 italiano su 2 è consapevole dell’esistenza degli appositi contenitori per differenziare i farmaci (49%) e che la farmacia rappresenta il punto di smaltimento dei farmaci scaduti (47%); eppure, oltre il 70% non sa cosa debba essere buttato nei contenitori.

Rimangono in molti, ad esempio, a gettare tutta la confezione, ovvero il farmaco scaduto con la scatola nei contenitori (1 italiano su 4), e l’errore che si commette più frequentemente è quello di buttare i contenitori di farmaci liquidi nella plastica o nel vetro dopo averli svuotati. Rimane inoltre bassa la percentuale di coloro che sanno che i medicinali scaduti possono essere conferiti presso le isole ecologiche. Il corretto comportamento prevede di differenziare le componenti della confezione (per esempio scatola e blister) secondo le indicazioni del proprio Comune se il farmaco è terminato. In caso di farmaci scaduti, è necessario differenziare la scatola e conferire il farmaco negli appositi contenitori presso le farmacie o le isole ecologiche, Infine, in caso di formulazioni liquide, non si devono sciacquare i residui del farmaco se esaurito e, se scaduto, e non si deve svuotare la confezione, ma va smaltita negli appositi contenitori.

«I farmaci in quanto tali, a volte, rischiano di essere dispersi nell’ambiente perché mancano informazione e consapevolezza sul loro corretto smaltimento, che, come Assosalute, auspichiamo possano essere rafforzate e diffuse grazie anche a campagne come Non Mi Scadere Sui Farmaci, nella certezza che l’ambiente può essere salvaguardato anche dai gesti di ogni giorno», ha spiegato in una nota Salvatore Butti (nella foto), presidente di Federchimica Assosalute.

I dati della ricerca mostrano che la prossimità dei bidoni è un elemento importante affinché i cittadini siano incentivati a comportamenti virtuosi, così come lo è una informazione capillare e da molteplici fonti. Il 53% degli intervistati indica le farmacie e i farmacisti come i canali di informazione più autorevoli sullo smaltimento dei farmaci scaduti, seguiti dagli enti locali e dalle istituzioni. Il ruolo è riconosciuto anche alle aziende farmaceutiche che vengono identificate da un italiano su tre come fonti di informazione.

La pratica di un corretto smaltimento cresce con l’avanzare dell’età: i giovani risultano meno ingaggiati sul tema, probabilmente perché fanno un uso minore dei farmaci e non sono coloro che in casa si occupano dei rifiuti. Se si considera che rappresentano la popolazione generalmente più attenta e sensibile alle tematiche ambientali, sorprende comunque che sia proprio quello della fascia di età più giovane il cluster che approccia il tema con maggiore superficialità e, per questo, emerge con maggiore urgenza la necessità di un percorso di educazione e informazione capace di influenzare le abitudini e di portare le persone, sin da giovani, a comportamenti consapevoli e piccoli gesti che possono far la differenza.

Proprio per raggiungere i più giovani, la campagna di informazione di Assosalute sarà digitale e si troverà on air sui canali social Facebook, Instagram, YouTube, TikTok e sul web, con il primo flight dal 23 ottobre per 6 settimane.

L’obiettivo finale del progetto è ambizioso: modificare in positivo il comportamento degli italiani. Anche perché, se i nostri connazionali sembrano dare importanza (più di altri Paesi) al tema della sostenibilità, dall’indagine Ipsos condotta per Assosalute emerge che: “il settore farmaceutico, nella percezione dei cittadini, non brilla per particolare proattività sul tema, figurando all’ottavo posto tra i settori ritenuti più sostenibili”.

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