In calo la carenza di farmaci in Europa: i risultati dell’indagine Pgeu

In calo la carenza di farmaci in Europa: i risultati dell’indagine Pgeu

La carenza di alcune categorie di farmaci rimane un problema a livello europeo, ma per la prima volta la situazione non peggiora.

Lo dice l’indagine che anche quest’anno il Pharmaceutical Group of European Union ha condotto tra i suoi membri per mappare l’impatto della carenza di medicinali sull’attività dei farmacisti di comunità di 27 Paesi europei. La survey conferma le carenze di dispositivi medici nella maggior parte dell’Europa, ma per la prima volta da anni non si è registrato un peggioramento rispetto al recente passato.

Ancora tanto il tempo dedicato dai farmacisti al problema

«I risultati del 2021 mostrano che la carenza di farmaci continua a impattare in modo significativo su pazienti e quotidianità della farmacia comunitaria», ha commentato il presidente del Pgeu Roberto Tobia (nella foto), ma «nonostante la conferma dell’elevata incidenza di carenze nei Paesi europei, per la prima volta da anni non si è osservato un ulteriore peggioramento della situazione, che è un primo passo nella giusta direzione».

Tra i Paesi europei esistono forti differenze in termini di soluzioni alle quali i farmacisti di comunità ricorrono in caso di carenza: sostituzione generica (93%), acquisto dello stesso medicinale da fonti autorizzate alternative, come altre farmacie (59%) e importazione del medicinale da un Paese dove è disponibile (52%).

Tuttavia, alcune di queste soluzioni sono soggette a restrizioni. Per esempio è necessaria una nuova prescrizione, e può richiedere del tempo sia per il paziente sia per il farmacista. Infatti, in media, il tempo che il personale della farmacia ha dedicato nel 2021 per far fronte alla carenza di medicinali è di 5,1 ore settimanali, comunque inferiore a quello registrato nel 2020 (6,3 ore a settimana) e nel 2019 (6,6 ore a settimana). Rimane dunque notevole l’impatto sulla quotidianità delle farmacie e sul tempo di attesa da parte dei pazienti.

I farmacisti lamentano ancora una mancanza di informazioni necessarie, oltre che di  strumenti utili a fornire soluzioni adeguate ai pazienti in caso di carenza.

Con la revisione in corso della legislazione farmaceutica generale dell’Ue, ha proseguito Tobia, «i responsabili politici hanno ora l’opportunità storica di creare un quadro adeguato per migliorare la prevenzione, il monitoraggio e la gestione delle carenze in tutta l’Unione. A questo proposito, Pgeu accoglie già con favore la recente adozione del regolamento dell’Ue su un ruolo rafforzato dell’Agenzia europea per i medicinali nella preparazione e gestione delle crisi, nonché i risultati dello studio della Commissione europea sulla carenza di medicinali».

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