Cittadinanzattiva: una roadmap in dieci punti contro l’antibiotico-resistenza

Cittadinanzattiva: una roadmap in dieci punti contro l’antibiotico-resistenza

L’antibiotico-resistenza è un problema di dimensioni globali. Nel mondo, le infezioni da batteri resistenti causano circa 1,5 milioni di morti all’anno e questo numero sale a quasi 5 milioni considerando i decessi indiretti legati all’antibiotico-resistenza. In Italia ci sono tra 10.000 e 15.000 morti ospedaliere annue dovute a infezioni da batteri multiresistenti. Per educare i cittadini ad un uso consapevole degli antibiotici e formare i professionisti sanitari, sviluppare nuovi antibiotici e nuove strategie, monitorare e controllare la resistenza agli antibiotici, Cittadinanzattiva ha stilato una Roadmap per l’Antimicrobico Resistenza in dieci punti.

Sensibilizzazione ed empowerment della cittadinanza

Per quanto concerne l’impatto economico delle infezioni sostenute da microrganismi multi-resistenti in generale e delle Infezioni correlate all’assistenza sanitaria (Ica), una recente analisi rivela un costo annuo di circa 800 milioni di euro dovuto all’aumento dei ricoveri per acuti in regime ordinario conseguenti alle infezioni. Inoltre, emerge anche la perdita di produttività dei pazienti, in particolare quelli in età lavorativa, con un impatto economico stimato di circa 200 milioni di euro dovuto alle giornate aggiuntive di ricovero.

«La nostra Roadmap nasce proprio per contribuire a identificare le priorità d’azione che vanno dalla sensibilizzazione ed empowerment della cittadinanza, al coinvolgimento attivo dei pazienti nella ricerca clinica e nelle strategie di trattamento, al ruolo dei professionisti sanitari nell’uso appropriato degli antibiotici, per arrivare all’introduzione di politiche e incentivi volti a favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici», ha dichiarato Valeria Fava, responsabile coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.

La Roadmap per l’Antibiotico Resistenza è stata elaborata con la collaborazione di 14 esperti – rappresentanti del mondo scientifico, istituzionale e delle associazioni dei pazienti – e con l’obiettivo di individuare 10 priorità potenziali per affrontare il problema. Il documento, fra i vari argomenti trattati, analizza e riassume le conoscenze attuali sull’Antimicrobico resistenza (Amr) in Italia, il suo impatto economico, il coinvolgimento dei pazienti e la comunicazione sul tema, l’importanza dei test diagnostici rapidi.

Queste le 10 diverse strategie che secondo gli esperti possono essere adottate in forma di priorità per combattere l’antimicrobico resistenza:

  • utilizzare gli antibiotici in modo responsabile e completare il ciclo di trattamento;
  • educare la cittadinanza e i professionisti sanitari;
  • sviluppare nuovi antibiotici e nuove strategie, tramite finanziamenti diretti alla ricerca, sovvenzioni e agevolazioni fiscali, premi o incentivi economici per la commercializzazione di nuovi trattamenti efficaci;
  • promuovere misure di prevenzione delle infezioni per la cittadinanza;
  • promuovere l’igiene nelle strutture sanitarie attraverso rigorosi protocolli di controllo delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria;
  • coinvolgere attivamente i pazienti nelle ricerche cliniche e nelle strategie di trattamento, in particolare per malattie che richiedono trattamenti a lungo termine;
  • implementare l’uso di test diagnostici rapidi per identificare i microrganismi responsabili di infezione e attuando una terapia germe-orientata;
  • implementare sistemi di sorveglianza per monitorare la diffusione della resistenza agli antibiotici;
  • promuovere un nuovo paradigma di salute che comprenda l’educazione sanitaria, la gestione personalizzata delle terapie e una maggiore partecipazione dei pazienti e delle loro associazioni nei processi decisionali relativi alla loro salute;
  • promuovere e finanziare la ricerca internazionale, secondo un approccio One Health.
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