Crediti Ecm, quali novità? Il commento di Carolina Carosio

Crediti Ecm, quali novità? Il commento di Carolina Carosio

A luglio si insedierà la nuova Commissione nazionale per la formazione continua (Cnfc) preposta a dare indicazioni sul recupero dei crediti degli anni pregressi. Intanto dal primo gennaio 2026, cioè alla fine del triennio formativo 2023-25, i farmacisti, i medici e gli altri professionisti sanitari per contrarre un’assicurazione o mantenere quella che hanno dovranno aver totalizzato minimo il 70% dei punti di fabbisogno richiesti nel triennio. Se ne è parlato durante un incontro a Roma indetto da Agenas e Cogeaps.

Formazione imprescindibile ma meglio un sistema premiante

«Già qualche mese fa come Fenagifar eravamo stati interpellati per dare il nostro contributo a riguardo, soprattutto nell’ottica di andare a rivedere l’educazione continua, tra quelli che sono gli adempimenti burocratici della professione da snellire» spiega Carolina Carosio (nella foto), past president di Fenagifar e membro del Comitato scientifico di Fondazione Cannavò, a cui abbiamo chiesto un parere: «Parto da un presupposto  fondamentale: la formazione è imprescindibile per mantenere elevati i saperi della categoria dei farmacisti, anche nell’ottica di essere dei professionisti nel campo sanitario e per aumentare il nostro valore professionale. Acquisire crediti formativi è importante sia a livello teorico sia nella pratica, ed è necessario mantenere sempre un elevato standard di conoscenze teoriche, pratiche e di comunicazione, garantendo quella che è la qualità, la sicurezza per il professionista e anche per i cittadini come fruitori ultimi».

E tuttavia «alcune modifiche possono essere fatte più che altro per andare un po’ ad alleggerire il carico dei colleghi. Il Covid ci ha sicuramente catapultato in una realtà territoriale difficile nella gestione quotidiana e quindi a dover assolvere ai doveri formativi la sera dopo aver lavorato; diventava difficile mettersi a seguire gli Ecm, anche in Fad: da qui la necessità di alleggerire il carico, pur garantendo la qualità. Per esempio, credo fortemente nello strumento dell’autoformazione il più delle volte poco conosciuto e poco applicato». Si tratta della possibilità di ottenere crediti formativi, attraverso la lettura di riviste o articoli scientifici e libri (o capitoli di libri). Spiega Carosio: «Ad oggi la percentuale del 20% secondo me a livello pratico potrebbe essere anche aumentata fino a un 30% e magari qualcosina di più, definendo ovviamente le varie aree di formazione e i relativi confini nel quale potersi muovere».

Oltre a queste considerazioni, Carosio aggiunge il concetto che «una strada percorribile sarebbe quella di una revisione del sistema sanzionatorio, a vantaggio di un discorso premiale. Del resto, così come sono previste delle sanzioni in caso di mancato conseguimento, chi al contrario si forma ed è efficiente nell’aggiornamento, dovrebbe essere premiato. Interessante la possibilità di «premiare l’attività sul campo, purché questa sia misurabile», sottolinea Carosio. «Si tratta, dunque, di interventi abbastanza fattibili credo anche in tempi relativamente brevi, compatibilmente con quella che era la normativa, con l’ottica di andare incontro ai colleghi, mettendoli nella condizione di avvertire meno il senso dell’obbligo e un pochino più il senso del piacere della formazione stessa».

Infine, conclude Carosio: «Per chi si affaccia alla professione in questi anni, è che da una parte conta l’acquisizione della esperienza sul campo, ma la formazione continua è fondamentale perché determina la qualità del lavoro ed è una tutela per l’utente finale, ancor più nell’ottica della farmacia dei servizi in cui sicuramente non ci si può improvvisare».

Per quanto riguarda relatori e docenti, alcune modifiche sono già apportate con delibere, decorrenti dal primo gennaio 2023, anche quelli Fad: fino allo scorso triennio prendevano un credito con mezz’ora minimo di lezione, da quest’anno 20 minuti sono sufficienti a ricevere un credito e una relazione di un’ora vale 3 crediti Ecm. Il tutor ora ha un credito per ogni mezz’ora di coinvolgimento e non per ogni ora. Il responsabile scientifico del corso con ruolo di supporto ai discenti, che prima non totalizzava crediti, ottiene il 20% dei crediti totali dell’evento residenziale o a distanza. Il tutor d’aula degli eventi residenziali accede a un credito/ora anziché mezzo, nella Fad il tutor può avere fino a 5 crediti al mese e totalizzare fino a un massimo di 30 crediti a evento; al moderatore va un credito per ogni sessione moderata.

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