Che cosa è cambiato per le farmacie con la cessazione dello stato di emergenza?

Che cosa è cambiato per le farmacie con la cessazione dello stato di emergenza?

Fine dello stato di emergenza ma non ancora terminata la lotta alla pandemia con i contagi sempre in salita. Con il 1 aprile però sono terminati gli accordi sui prezzi calmierati per mascherine chirurgiche e Ffp2, nonché quello relativo alla esecuzione dei tamponi, comprese le agevolazioni per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni e per gli esenti da vaccinazione; oltre alle già citate procedure per la ricetta elettronica.

A oggi sembra rimandato a fine 2022 il problema della ricetta elettronica, mentre sui tamponi le Regioni si stanno muovendo in modo indipendente.

Tamponi calmierati, ma a carico del cittadino

Con il Dl 24 marzo 2022, n. 24 (“Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”) si stabilisce che le farmacie possono continuare a effettuare i test antigenici alla popolazione a qualsiasi titolo, ma con importo interamente a carico del cittadino per tutte le categorie di assistiti nel territorio nazionale al prezzo massimo calmierato di 15 euro, anche quelli di fine quarantena e isolamento.

A livello nazionale Federfarma ha sottolineato l’importanza di mantenere inalterate le condizioni economiche per l’erogazione di tamponi e mascherine, strumenti indispensabili. «Consapevoli che la fine dello stato di emergenza non implica la fine della pandemia, continueremo a impegnarci per far sì che tutti i cittadini possano agevolmente continuare a svolgere le proprie attività quotidiane in sicurezza», ha affermato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, confermando la disponibilità dei farmacisti a valutare eventuali nuovi accordi o protocolli d’intesa a tutela della salute dei cittadini.

Federfarma Verona – alla luce del fatto che nella settimana dal 25 al 31 marzo 2022 nelle farmacie sono stati eseguiti 23.469 test antigenici rapidi, 4.096 dei quali positivi (incidenza del 17,5% sul totale) – ha fatto sapere che nelle farmacie territoriali rimarrà il prezzo calmierato di 15 euro. «Per i tamponi rapidi a tutte le fasce di popolazione, anche in virtù del fatto che non bisogna abbassare la guardia perché è ancora fondamentale conoscere l’esito dei test per il lavoro e la scuola, ma anche per i contatti sicuri con i soggetti fragili», ha spiegato in una nota Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona. «Lo stesso importo viene applicato anche alla fine quarantena o isolamento che non necessitano quindi più della ricetta del medico curante». Le farmacie in questi ultimi giorni stanno assistendo a un nuovo incremento della richiesta di test antigenici rapidi da parte dei veronesi con un graduale, ma costante aumento della positività.

Anche Federfarma Lombardia rassicura sul fatto che nelle 1.800 farmacie lombarde impegnate in questi mesi a somministrare i test rapidi, non scatterà una corsa agli aumenti. «Pur essendo venuto meno lo stato di emergenza e, con esso, il Protocollo Figliuolo, Federfarma Lombardia sottolinea l’importanza di mantenere per i tamponi rapidi i prezzi praticati fino a ieri nelle farmacie», ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. «Tenuto conto dell’importanza che il servizio di esecuzione dei test antigenici riveste ancora in questa fase temporale, per poter svolgere in sicurezza le diverse attività sociali e lavorative, riteniamo fondamentale continuare a renderlo accessibile a tutta la popolazione al costo di 15 euro. La normativa Antitrust ci vieta di imporre ai nostri associati i prezzi da praticare ma i farmacisti continueranno su base volontaria a erogare questi servizi offrendoli a prezzi che sono stati sempre i migliori rispetto ad altri erogatori».

Infine, per quanto riguarda la ricetta elettronica il problema dell’invio del promemoria sembra risolto o per lo meno rimandato a fine anno: una nuova ordinanza della Protezione civile proroga l’uso della ricetta elettronica fino al 31 dicembre 2022. Fino a quella data, l’assistito può chiedere il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica attraverso i canali alternativi già attivi durante l’emergenza. L’assistito che ha ricevuto la ricetta elettronica da parte del medico prescrittore con tali modalità può inoltrarne gli estremi alla farmacia prescelta.

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