Finanziaria 2024, il tema della remunerazione delle farmacie

Finanziaria 2024, il tema della remunerazione delle farmacie

La manovra finanziaria 2024, la cui approvazione è prevista a breve, avrà un impatto anche sulle farmacie. Cambia infatti profondamente il sistema dei margini e degli sconti: la remunerazione aggiuntiva viene assorbita dal nuovo modello, gli sconti al Ssn vengono formalmente aboliti, mentre le agevolazioni attualmente previste per le farmacie rurali e a basso fatturato Ssn assumono una forma diversa. Federfarma Lombardia, da parte sua, evidenzia alcune criticità.

Le novità

Secondo Federfarma nazionale, il nuovo modello di remunerazione diventa innanzitutto uno strumento per una revisione dei canali di distribuzione, facilitando il passaggio al territorio di farmaci a medio/alto costo, proprio grazie alla riduzione dell’onere per il Ssn. Nel nuovo modello «sono state introdotte componenti migliorative, proprio a evitare gli iniziali impatti negativi che si prevedevano nel 2012: c’è un apporto di risorse; le quote fisse son tre anziché una sola; la quota percentuale è stata innalzata dal 3% al 6%, proprio al fine di seguire almeno parzialmente il valore dell’attuale prezzo al pubblico medio regionale dei farmaci Ssn che, ricordiamo, va dai 7,83 euro dell’Emilia-Romagna agli 11,61 della Lombardia». Il progetto sarebbe stato messo a punto per mantenere il più possibile tutte le regioni in positivo. Questo vale anche per la Lombardia che, in base a simulazioni fatte da Promofarma, risulterà avere, a regime (nel 2025), un incremento medio dello 0,8% e di + 0,3% nel 2024 (incremento inferiore per effetto della riduzione transitoria della quota per i farmaci delle Liste di trasparenza).

Non sono dello stesso parere i vertici di Federfarma Lombardia, secondo i quali «la nuova remunerazione mista (quota fissa più margine) che la Legge di bilancio dovrebbe introdurre dal prossimo marzo è “viziata” da un paradosso: non distribuisce alle farmacie lombarde un solo euro delle risorse aggiuntive messe a disposizione dal governo e, addirittura, riduce la loro attuale marginalità».

Giampiero Toselli, segretario di Federfarma Lombardia, ha spiegato a Fpress che secondo una stima condotta dall’associazione regionale – in collaborazione con Aria, l’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti – in media le farmacie lombarde perderanno con il nuovo sistema l’1% degli attuali ricavi. I calcoli sono stati fatti applicando la nuova remunerazione alle Dcr delle farmacie lombarde degli ultimi dodici mesi (ottobre 2022-settembre 2023). Conclusioni diverse da quelle rese pubbliche da Federfarma nazionale, in base alle citate elaborazioni di Promofarma.

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