Sconfezionamento dei farmaci: dopo la Lombardia in partenza anche il Lazio

Sconfezionamento dei farmaci: dopo la Lombardia in partenza anche il Lazio

Sconfezionamento di farmaci e riconfezionamento: sarà questo, dal prossimo autunno, il meccanismo con il quale le farmacie del Lazio potranno gestire le terapie dei malati cronici. Il servizio, al quale le farmacie possono aderire volontariamente, prevede che il farmacista sconfezioni il blister industriale e lo riconfezioni secondo le esigenze del paziente, in dosi personalizzate, per l’assunzione da parte del paziente sulla base della posologia individuata dal medico curante, così da ottenere sia una migliore aderenza alla terapia che un risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Il percorso, in via di definizione nella Regione, prevede la messa a punto di un quadro normativo per l’allestimento nelle farmacie di comunità di blister di farmaci in dosi personalizzate per ogni assistito che assume da due a più farmaci.

Servizio a carico del cittadino cronico

«Stiamo lavorando per mettere a punto un documento con tutti i punti che consentano alle farmacie di agire correttamente nel rispetto del paziente e delle regole a oggi vigenti», ha spiegato a Pharmaretail Andrea Cicconetti (nella foto), presidente di Federfarma Roma. «I punti da definire riguardano la tutela del paziente, l’appropriatezza terapeutica, le procedure per il deblisteraggio per conto terzi, come altre farmacie o per le Rsa». Un punto chiave è quello dei costi: «Il servizio partirà a carico del paziente, con un costo di un euro per ogni giorno di terapia. Rimane un punto critico, perché ci siamo resi conto che, a pagamento, l’adesione alla preparazione della terapia crolla (solo 8 pazienti su cento la utilizzerebbero)». Pertanto, «lavoreremo affinché la Regione, in futuro, possa attingere ai fondi della Farmacia dei servizi per rendere il servizio gratuito almeno per alcune categorie di pazienti».

La Regione Lombardia ha già stilato un documento con le procedure, nel quale si ricorda che questo servizio non è attualmente oggetto di compiuta disciplina, ma trova il suo fondamento nell’art. 1 comma 462 della Legge 27 dicembre 2019 n. 160 (Legge di Bilancio 2020) che ha previsto «la possibilità di usufruire presso le farmacie, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta e comunque nel rispetto di prescrizioni mediche, di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, al fine di garantire al paziente sicurezza e uniformità di accesso sul territorio regionale».

Lo sconfezionamento ha dei vantaggi che rientrano nella farmacia dei servizi, «in termini di aderenza alla terapia per malati cronici. Per esempio, è noto che i malati di diabete e quelli con Bpco hanno una bassa aderenza», ha proseguito Cicconetti. «Fare un deblisteraggio per questi soggetti, organizzando la terapia giornaliera, vuol dire aiutarli a prendere le medicine giuste. Questo permette di avere un migliore controllo della patologia, meno accessi al medico di medicina generale, meno effetti collaterali, con un risparmio effettivo per il Ssn. Per dimostrare l’entità di questo risparmio, stiamo allestendo un sistema di monitoraggio, tramite sistemi automatizzati, sull’aderenza alla terapia».

Il prossimo incontro per procedere con la definizione del documento insieme alla Regione, è previsto per il 15 settembre. Il Tavolo di lavoro impiegato nel progetto sperimentale è composto da Federfarma Roma, Federfarma Lazio, Assofarm, Ordine dei farmacisti di Roma, dalle Asl Roma 2 e Roma 6 e da Farmacap.

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