Tavoli della Farmaceutica e del Biomedicale: Assoram ed Egualia chiedono le condizioni per la sostenibilità economica

Tavoli della Farmaceutica e del Biomedicale: Assoram ed Egualia chiedono le condizioni per la sostenibilità economica

«I comparti della farmaceutica e del biomedicale hanno una valenza sempre più strategica su scala globale, come anche la pandemia ci ha insegnato. La politica industriale italiana deve essere al passo per fare proprio della farmaceutica il settore pilota per attrarre nuovi investimenti nel nostro Paese»: queste le parole di Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy, ai recenti Tavoli per i settori della Farmaceutica e del Biomedicale presieduti insieme ad Orazio Schillaci, Ministro della Salute. Gli obiettivi dei due ministeri sono sia la piena autonomia su ricerca ed approvvigionamenti sia riportare la produzione di principi attivi in Italia.

Riordino degli incentivi e uno sportello per contratti di sviluppo

I due tavoli seguono la precedente riunione dello scorso 29 marzo in cui è stato avviato il confronto sulle principali tematiche del settore e hanno cominciato a definire operativamente i primi interventi a supporto dei due comparti. «Gli obiettivi della nostra azione sono il raggiungimento di una piena autonomia su ricerca e approvvigionamenti, sviluppando investimenti e attraendone di nuovi» sottolineato Urso «La politica industriale italiana deve essere al passo per fare proprio della farmaceutica il settore pilota per attrarre nuovi investimenti nel nostro Paese. Per questo è importante il coordinamento tra istituzioni, sistema sanitario e industriale che noi vogliamo realizzare attraverso questi tavoli». Il metodo prevede un approccio collegiale tra i Ministeri, in grado di costruire una politica industriale rispondente alle necessità e alle aspettative delle imprese, rafforzando il dialogo con l’industria e con il mondo della rappresentanza sindacale, con lo scopo di rafforzare il posizionamento della filiera a livello UE ed extra UE. Per raggiungere lo scopo i ministeri prevedono un’efficace azione di riordino delle agevolazioni e degli incentivi e un nuovo sportello per i contratti di sviluppo dedicato a sei specifiche filiere tra cui il chimico-farmaceutico con una dotazione di oltre 390 milioni, oltre all’ampliamento degli obiettivi del piano 4.0.

«Abbiamo apprezzato particolarmente le parole del ministro Urso sulla necessità di incentivare a livello nazionale ed europeo tutti gli strumenti che consentano di riportare e consolidare la produzione farmaceutica nel nostro Paese, in particolare di tutti i farmaci di uso consolidato che sono alla base dell’80% delle terapie per le malattie croniche in Italia e in Europa» ha commentato Fabio Torriglia, Vicepresidente di Egualia – l’associazione delle aziende produttrici di equivalenti, biosimilari e value added medicines «Su questo le aziende di Egualia sono pronte a fare la loro parte in termini di investimenti se il quadro degli strumenti e degli incentivi che verranno messi a disposizione delle imprese sia a livello nazionale che europeo andrà in questa direzione. Serve però programmare rapidamente una nuova governance per il nostro settore, senza la quale gli investimenti produttivi rischiano di virare verso altri Paesi maggiormente attrattivi». Infine, conclude Torriglia «ribadiamo come, in quest’ottica, sia prioritario intervenire per ridurre in maniera sostanziale il peso sostenuto dalle imprese per il pay back sulla spesa per gli acquisti diretti che per il nostro settore raggiunge il massimo della stortura, essendo i nostri farmaci acquistati in gara al massimo ribasso. Rendere sostenibili le forniture farmaceutiche pubbliche significa mettere in campo un insieme composito di misure: il metodo di lavoro scelto dai Ministri Urso e Schillaci va in questa direzione e noi lo sosterremo convintamente».

Più critica la posizione di Assoram, che ha portato la voce della logistica e del trasporto health ai Tavoli: «La pandemia ha mostrato con chiarezza che le nostre catene logistiche sono un asset strategico, determinante per l’operatività dell’intera filiera dei servizi al cittadino. Accogliamo con entusiasmo l’opportunità che ci viene offerta di ribadire che logistiche efficienti ed efficaci saranno sempre più determinanti in un settore improntato all’obbligo della qualità senza interruzioni” ha dichiarato Mila De Iure, Direttore Generale ASSORAM.

«Dobbiamo tuttavia essere messi nelle condizioni di competere nel mercato nazionale e internazionale in un momento in cui alle nostre imprese si chiede il massimo investimento per la transizione ecologica e digitale ma le redditività sono messe a dura prova dall’effetto domino di pandemia ed eventi bellici» servono, dunque «poche regole chiare, ben vigilate e sufficientemente stabili nel tempo in modo da non mortificare la necessità aziendale di programmare gli investimenti necessari a reggere le nuove sfide». E la richiesta di allinearsi al resto d’Europa, con il «recepimento delle Buone pratiche di distribuzione, pubblicate in Gazzetta Europea ben dieci anni fa», evidente disallineamento italiano rispetto all’Europa. «È urgente recepirle per garantire il certificato GDP, Good Distribution Practice condiviso a livello Ema, l’unico con valore istituzionale» conclude De Iure.

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