STADA Health Report 2023: poca prevenzione per gli europei, preoccupa la carenza di farmaci

STADA Health Report 2023: poca prevenzione per gli europei, preoccupa la carenza di farmaci

Come è cambiato l’atteggiamento dei cittadini europei dopo la pandemia? L’attenzione per la salute è maggiore di un tempo? Quale atteggiamento hanno verso il benessere fisico e mentale?

Queste sono alcune delle domande alle quali ha cercato di rispondere lo STADA Health Report 2023, recentemente presentato a Madrid, su un campione rappresentativo di circa 32.000 intervistati in 16 Paesi europei. Con un focus particolare sui temi dell’assistenza sanitaria preventiva in Europa, inclusi anche i servizi offerti dalle farmacie di comunità.

Preoccupazione per la carenza di farmaci

Dal Report emerge che la popolazione europea, dopo gli anni pandemici, sta tornando a pensare al proprio benessere. Tuttavia, gli europei non sembrano prendere molto sul serio la prevenzione sanitaria, poiché molti di loro non partecipano agli screening sanitari raccomandati per individuare precocemente malattie come il cancro. Infatti, in Europa l’85% dei cittadini non si sottopone a controlli preventivi adeguati, 4 su dieci (42%) non si sottopongono proprio ad alcun controllo medico. Tra le motivazioni le condizioni economiche che portano a tagliare la spesa sanitaria e la bassa soddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari. Paesi Bassi e Regno Unito sono esempi positivi: più del 30% rispetta gli appuntamenti, mentre in Serbia, Polonia e Romania quasi 2 persone su 3 non si sottopongono ad alcun controllo.

Non ci sono variazioni con l’età ma ci sono differenze di genere: gli uomini europei (53%) hanno meno probabilità di sottoporsi a tutti o almeno ad alcuni controlli preventivi rispetto alle donne (62%). In particolare, solo un uomo su dieci si sottopone a screening per il cancro ai testicoli, mentre solo la metà delle donne si sottopone a test per il cancro al seno, più di due su tre (68%) si sottopongono a visite ginecologiche e quasi la metà (46%) degli uomini di età superiore a 55 anni si sottopone a screening della prostata.

Un europeo su 4 (23%) non si sottopone a tutti i controlli per motivi economici, perché ritiene che i costi siano elevati, anche chi non ha problemi finanziari (19%). C’è anche un 22% che ritiene gli screening non necessari e un 16% che reputa difficile trovare il tempo per essi. D’altra parte, invece, nell’ultimo anno, il 73% degli europei si è preso più cura di sé per migliorare la propria salute, con una dieta più sana o aumentando l’apporto vitaminico e, rispetto al 2022, il benessere mentale è migliorato di dieci punti percentuali.

Per quanto riguarda i farmaci, è in aumento la preoccupazione per la carenza di alcune referenze sul territorio: quasi una persona su 4 (24%) teme per l’accesso ai farmaci in futuro. Il 39% ritiene critica la questione della carenza di medicinali, compreso il 18% che afferma di averne un’esperienza diretta. Positivo l’atteggiamento verso l’utilizzo di integratori: il 27% afferma di aver aumentato l’assunzione di vitamine negli ultimi 12 mesi, mentre uno su cinque (19%) assume più medicinali e il 16% chiede maggiori consigli al proprio farmacista. A due cittadini europei su tre (67%) – compreso il 77% degli adulti in Italia e Serbia – interessa ottenere la misurazione dello stato vitaminico in farmacia.

Il fatto che le farmacie siano un luogo dove sottoporsi alle vaccinazioni è gradito a un europeo su quattro (24%), mentre il 38% ritiene che le vaccinazioni rappresentino un servizio che i farmacisti potrebbero offrire. La quota (61%) delle persone che in linea di principio sono disposte a ricevere i vaccini in farmacia è rimasta praticamente invariata rispetto a quando fu posta la stessa domanda nel 2022. In particolare, si ritiene essenziale che le farmacie offrano la vaccinazione tra i loro servizi in Francia (52%), Regno Unito (42%) e Italia (40%).

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