L’assemblea pubblica di Cosmetica Italia fa il punto sulle prospettive della cosmesi e della dermocosmesi

L’assemblea pubblica di Cosmetica Italia fa il punto sulle prospettive della cosmesi e della dermocosmesi

Tsunami Coronavirus: niente è più come prima. Perché sono forzatamente cambiate le abitudini cosmetiche dei consumatori. Le geometrie del benessere non sono più quelle pre-Covid 19 e il tutto si riflette nella flessione del fatturato globale del settore, che secondo le stime di Cosmetica Italia, raggiungerà gli 11,6 punti percentuali con segno meno a fine 2020. Un risultato comunque condizionato soprattutto dall’export, che segna un calo del 15%, rispetto al mercato interno che perde “solo” il 9,3%.

Ma quali sono il  presente e i possibili scenari futuri dell’universo cosmetico e dermocosmetico?  È la domanda di fondo che ha ritmato i vari interventi che si sono susseguiti durante l’Assemblea pubblica 2020 di Cosmetica Italia. Moderata dal giornalista e scrittore Alan Friedman, si è tenuta a Milano il 12 ottobre con il pubblico parte in diretta streaming e parte in presenza fisica. Un incontro che ha focalizzato la tendenza più rilevante del momento con l’obiettivo di affrontare in modo vincente il mercato trovando un punto di equilibrio tra il “reale” e il “digitale”, tra store di profumerie e farmacie “fisiche” e store sul web. Una formula di compenetrazione tra le due dimensioni, reale e digitale, che, come hanno fatto notare sia Laura Burdese, Presidente e Ceo Acqua di Parma, sia Gianpiero Calzolari, Presidente Bologna Fiere, due dei partecipanti della Tavola Rotonda dell’Assemblea, punta ad integrare sempre di più l’off e l’online per offrire ai consumatori un’esperienza di acquisto facilitata e personalizzata. Un’unione d’intenti capace di aumentare la propensione all’acquisto e di rafforzare la resilienza, che, come ha sottolineato Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, nel suo intervento di apertura: «E’ un tratto distintivo dell’industria cosmetica, come dimostrano allo stato attuale anche le stime, che sono  ben più contenute rispetto a quanto ci saremmo aspettati solo pochi mesi fa, a testimonianza della decisiva capacità di reazione del nostro settore che, in un contesto di crisi, dà prova di solidità, capacità imprenditoriale e resilienza. Un atteggiamento dimostrato anche dagli investimenti in ricerca e innovazione che continuano a rappresentare il 6% del fatturato, il doppio della media nazionale. Certo, come cittadini, imprenditori e protagonisti di un settore chiave per il Sistema Paese ci aspetta un compito difficile, ma importantissimo, nei prossimi delicati mesi: andare controcorrente. Con responsabilità e prudenza occorre affrontare le avversità per disegnare il “Rinascimento” del comparto». Anche per le farmacie, dunque, che rispetto ad altri canali hanno sostanzialmente “tenuto” l’impatto della pandemia (Cosmetica Italia stima che il canale farmacia chiuderà l’anno con calo del mercato dermocosmetico  di due punti percentuali) è fondamentale ripensare il presente e il futuro anche e soprattutto in termini di resilienza e di equilibrio tra offerta “reale” e digitale. E non solo per l’effetto pratico che comporta, vale a dire aumentare le possibilità di vendita anche in vista di possibili, futuri lockdown parziali, ma per elevare e modernizzare la qualità del servizio.

Prove tecniche di normalità

Nel consumatore però, insieme alla curiosità e praticità dell’acquisto sul canale web, permane in contemporanea anche un forte bisogno di “normalità”, che lo spinge a tornare negli store e nelle farmacie  per l’acquisto di dermocosmetici o di altri prodotti di consumo per riappropriarsi di gesti abituali, come incrociare di nuovo lo sguardo familiare dello staff e ottenere consigli qualificati ma in sicurezza. E proprio il tema della tutela contro il Sars-Cov 2  ha imposto di ripensare non solo  i gesti quotidiani e  l’organizzazione degli acquisti in farmacia e negli altri store  (peraltro prova brillantemente superata), ma anche gli eventi fieristici, che sono fondamentali per l’industria cosmetica e che,  come nel caso del Cosmoprof  hanno rivelato potenzialità notevoli  anche negli spazi del web. L’edizione 2020 dell’evento, chiamata WeCosmoprof, infatti, si è spostata nel digitale, ottenendo un ottimo riscontro:  inaugurata il 5 ottobre e attiva in rete all’indirizzo wecosmoprof.com fino al 18 di questo  stesso mese, si avvale delle tecnologie più  innovative  e della collaborazione con player ed esperti internazionali per offrire un sistema di matching online, per sfruttare tutte le potenzialità dell’industria. Ma rimane, anche e soprattutto per le fiere, l’esigenza di armonizzare le esperienze virtuali e reali, perché,  come ha fatto notare Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere, che ospita due manifestazioni di punta come Cosmoprof e Cosmofarma (in programma  dal 22 al 25 aprile 2021 a Bologna): «I cosmetici vivono anche e soprattutto delle esperienze reali,  sensoriali: vanno toccati, annusati, visti sia dai consumatori sia da chi opera nel settore».

Un cauto ottimismo

Su un altro  punto, sollevato da  Carlo Maria Ferro,  Presidente ICE-Agenzia,  hanno concordato  gli astanti: occorre trasmettere messaggi positivi, perché i consumi, e in particolare quelli dei cosmetici, sono stimolati anche dal sentimento e dalle emozioni, non solo da urgenze e necessità. Oltretutto, dall’Assemblea di Cosmetica Italia è emerso un cauto ottimismo per le prospettive future, nonostante il difficile periodo storico e sociale, forti anche del fatto, come ha sottolineato Paolo Lamberti, presidente di Federchimica: «Che l’industria cosmetica è un fiore all’occhiello del made in Italy perché ha sempre saputo coniugare creatività, ricerca, innovazione e già prima di altri settori anche la sostenibilità  (economica, sociale, ambientale), che è un fattore chiave non solo per vincere le sfide economiche del futuro, ma anche per creare opportunità di lavoro qualificato nel settore». Le prospettive, dunque, sono in generale meno pessimistiche di quanto si immaginasse fino a qualche mese fa,  come emerge  anche dal costante monitoraggio  delle percezioni degli operatori da parte del Centro Studi di Cosmetica Italia : durante l’ultima indagine (fine settembre), due intervistati su tre (60,3%) hanno dichiarato che già nel 2021 si dovrebbe assistere  a un ritorno a una situazione di equilibrio.

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AUTORI

Autrice di testi specialistici e giornalista esperta di salute e cosmesi. Collabora da diversi anni con quotidiani e periodici a diffusione nazionale – attualmente per D La Repubblica, Starbene, F, Grazia e Natural Style – per argomenti di benessere, alimentazione, bellezza e dermocosmesi, fitness psicologia e ambiente.